“Next Maritime Day: Education”: in Friuli Venezia Giulia occupazione al +5% nel settore marittimo
Si è svolto ieri, all’Università degli Studi di Trieste, “Next Maritime Day: Education”, il workshop regionale incentrato sul futuro delle tecnologie marittime e sull’analisi dell’attuale sistema formativo professionale del Friuli Venezia Giulia.
L’appuntamento, organizzato da MareFVG, ha visto la partecipazione di un centinaio di persone tra aziende, docenti, formatori, ricercatori e studenti appartenenti alla filiera marittima.
La prima parte dell’incontro è stata incentrata sul lavoro di ricerca svolto da Ires, Confindustria e Confapi, coordinati dal cluster MareFvg, attraverso una serie di interviste mirate a 73 aziende regionali legate a cinque comparti regionali: cantieristica navale (che occupa un terzo del settore), nautica da diporto, off shore, trasporti marittimi-logistica e servizi per la navigazione e il diportismo nautico.
DATI. Il settore marittimo è in crescita. L’occupazione nel settore marittimo cresce in Friuli Venezia Giulia di oltre il 5% l’anno ed è prevista mantenere questo trend nei prossimi cinque anni, forse anche 10 anni. Il 34,2% delle aziende ha dichiarato di avere un fatturato di oltre 10 milioni di euro all’anno, mentre il 52,1% rientra nella fascia tra 1 e 10 milioni di euro annui. L’87% dei lavoratori impiegati ha un contratto a tempo indeterminato. Prevalgono gli operai (48,5%), ma sono in crescita impiegati tecnici (24,8%) oltre che impiegati amministrativi (18%). Il dato clou che conferma l’espansione del settore è che il 70% delle imprese intervistate intende assumere entro un anno nuovi lavoratori: esattamente 545 il numero di lavoratori necessari, solo 80 dei quali andranno a sostituire lavoratori già impiegati.
FORMAZIONE. Ma qual è il livello formativo-professionale dei lavoratori che si avvicinano alla filiera del mondo marittimo? Il 60,3% delle aziende intervistate ha ospitato tirocini curriculari o di alternanza scuola lavoro ospitando circa 650 persone, tirocini svolti principalmente in collaborazione con scuole superiori (34 su 44, pari al 77,3%), Università (45,5%) ed enti di formazione (38,6%). Ed è proprio questo il tallone d’Achille su cui si è concentrata la seconda parte del workshop, ossia la constatazione di come da parte delle aziende vi sia la necessità di reperire lavoratori più specificatamente formati.
Emanuela Fregonese, branding manager Italia di Wärtsilä: «Stiamo lavorando attivamente con MareFvg, su più fronti. Da un lato abbiamo l’opportunità di entrare nelle scuole, medie inferiori e superiori e con seminari all’interno delle Università. Inoltre apriamo una volta la settimana le porte della nostra azienda agli studenti. Sappiamo che è un momento molto difficile per trovare le giuste professionalità, bisogna dunque fare un salto di qualità a partire da una maggior cooperazione».
Luca Bonora, docente dell’Isis “E.Mattei” di Latisana: «È molto importante cominciare a parlare della necessità di collegare imprese, aziende e scuola, è un qualcosa che è sino ad ora mancato. È fondamentale che le aziende entrino in maniera più propositiva nella formazione scolastica. L’Isis di Latisana, oltre all’alternanza scuola-lavoro, è sempre in contatto e si relaziona anche con alcuni esperti di aziende».
Ilaria Garofalo, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Archittetura dell’Università degli Studi di Trieste: «L’Università è molto attenta ai fabbisogni del mondo imprenditoriale e crea occasioni per collaborazioni mirate a livello didattico con le aziende stesse. Nell’offerta formativa prevediamo che il personale delle aziende venga a spiegare in aula la propria realtà. Anche grazie i comitati di indirizzo del corso di studi, in cui troviamo persone legate alle realtà imprenditoriali, vi è un contributo di determinati insegnamenti che noi recepiamo».
Ketty Segatti, vicedirettore centrale regionale del Lavoro: «C’è un chiaro impegno da parte dell’amministrazione regionale che ha competenze in materia di formazione a definire un offerta formativa che sia legata ai fabbisogni delle imprese. La funzione della Regione è però anche quella di sviluppare una capacità di previsione legata all’evoluzione del mercato del lavoro futuro. Per fare ciò è fondamentale un lavoro sinergico con il sistema delle imprese e con il tessuto produttivo».
L’amministratore delegato di MareFvg Lucio Sabbadini: «La scuola deve poter cambiare rapidamente e trasferire la capacità di avere strumenti per evolversi anche da autodidatti in ambito lavorativo. Questo è un obbiettivo comune di Regione, Imprese e il mondo scolastico e degli enti di formazione».
MareFVG, cluster regionale delle tecnologie marittime del Friuli Venezia Giulia, opera dal 2015 con l’obbiettivo di favorire la realizzazione di iniziative di orientamento e di divulgazione tra gli studenti delle scuole secondarie superiori e delle università relative alle tecnologie marittime e alle professioni del mare, per diffondere la conoscenza delle opportunità culturali e professionali esistenti nel settore marittimo regionale.
INFO http://www.marefvg.it/it/home.htm