Niente comunicato di Fedriga per l’assemblea di Legacoop Fvg. Forse il “governatore” non ritiene importante certa cooperazione
Abbiamo aspettato in maniera fiduciosa, come annunciato da Legacoop Fvg ieri nella nota stampa di conclusione dell’assemblea delle cooperative associate, che il presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga, che una rispettabile comparsata ai lavori pur l’aveva fatta, emettesse, tramite l’ufficio stampa Arc una nota con le sue dichiarazione a quell’importante assise. Ed invece niente. I comunicati emessi il 1 luglio dalla Regione riguardante dichiarazioni di Fedriga sono stati quello della mattina relativo alla tavola rotonda, moderata dal direttore de Il Piccolo e del Messaggero Veneto, Omar Monestier, tenutasi nel Palazzo della Regione e titolato “Esperienze a confronto per lo sviluppo della Learning City”, che ha visto la presenza anche dell’ambasciatore israeliano in Italia Dror Eydar e quello del pomeriggio dal titolo “Ambiente: Fedriga – Scoccimarro, escavo porto Monfalcone sviluppa Fvg”. Intendiamoci argomenti certamente importanti ma, viene da chiedere, non era altrettanto importante che il sedicente “governatore”, come ama farsi chiamare e raccontare dai suoi addetti stampa, spiegasse ad un pubblico più vasto di quello della sala della Stazione Marittima di Trieste dove si svolgeva l’evento di Legacoop, di cosa avesse parlato ai cooperatori che rappresentano un pezzo importante dell’economia di questa regione. Noi pensiamo fosse importante sapere cosa pensa il presidente della giunta regionale che dovrebbe essere presidente di tutti, e spiace constatare, come un certo snobbismo contro un pezzo del mondo cooperativo permanga. Ma la nostra è semplice opinione empirica, anche se correlata dall’esperienza vissuta e dall’osservazione dei movimenti di comunicazione “regionale” degli ultimi mesi, se non anni. Una comunicazione istituzionale certamente più attenta nei confronti di Confcooperative ritenuta più “vicina”, evidentemente, da una politica superficiale e che vive all’ombra di spettri del passato. Ricordiamo che l’associazione Legacoop, oltre al pedigree nazionale da prima centrale cooperativa, anche in Fvg è “di peso” , come diligentemente ricordato dalla stessa, conta circa 220 mila soci, un valore della produzione di quasi un miliardo e mezzo di euro, più 16 mila addetti e quasi 200 cooperative associate, di cui 6 ultracentenarie e 21 con oltre 50 anni di vita. Ma evidentemente per Fedriga e forse ancora di più per alcuni soggetti della sua giunta, anche nel mondo economico, ci sono figli e figliastri. Forse il “governatore” è più interessato a confrontarsi con i fatturati delle singole cooperative che con una dirigenza politica che, evidentemente, al di là dei sorrisi di maniera, non ritiene il “governatore” essere un soggetto politico di valore? Del resto, ma qui si parla in generale e non nello specifico di Legacoop, l’autoreferenzialità è ormai lo storytelling con cui si pongono all’esterno del proprio mondo di riferimento i soggetti economici, grandi, piccoli e medi, più interessati all’immagine che alla sostanza, operando al massimo in regime di “questua” e per questo poco avvezzi a disturbare il manovratore. Con rapporti di sudditanza così generati è ovvio che certi politici sul trono anche se solo “pro-tepore” scelgano con attenzione tempi e modi del loro comunicare, soprattutto quando ritengono la platea non sufficientemente amica e l’interlocutore di minor valore per i propri interessi di riferimento elettorale. FF