” No” alla richiesta di un privato di produrre energia alla briglia del Prescudin
Il Comitato Valcellina risponde ancora con un ennesimo ” no” alla richiesta di un privato di produrre energia alla briglia del Prescudin. Le motivazioni al no sono state espresse alla Regione l’ anno scorso e oggi sono le medesime. A sfruttare le acque del Cellina abbiamo già il Concessionario idroelettrico della grande derivazione d’ acqua di Barcis, ultimo di una serie di Concessionari che dal 1952 ad oggi 2024, sulla base di un’ unica Concessione autorizzata 72 anni fa, hanno fatto solo utili con le pubbliche risorse, lasciando sul nostro territorio i dissesti idrogeologici ben noti. I nostri corpi idrici interriti, invaso ad uso idroelettrico compreso, ci han costretto a vivere in perenne stato emergenziale. La Regione mai ha richiesto di rendere operativo il Progetto di Gestione dell’ invaso (PGI) di Barcis presentato dal Concessionario nel 2005 per mantenere il volume di acqua a livello di sicurezza, di persone e cose, dalle piene ordinarie tipiche del bacino del Cellina. Tale PGI richiede che il Concessionario sia che riduca con opere a monte l’ ingresso dei sedimenti nell’ invaso sia che sghiai l’ invaso per mantenere o recuperare la capacità originaria e trasportare la ghiaia sul greto del Cellina oltre lo sbarramento. Pertanto, la briglia del Prescudin è da considerarsi un’ opera funzionale a questa Concessione idroelettrica proprio per fermare la ghiaia, riducendone l’ ingresso nel bacino. Briglia che va pulita e manutentata dal concessionario. Alla luce poi delle scelte strutturali del trasporto alternativo ai camion che ” Il Laboratorio sghiaiamento del Lago di Barcis” sta elaborando, crediamo che la centralina elettrica sulla briglia sia semmai da costruirsi da una cordata di Comuni anche in partecipazione con il Concessionario di Barcis, proprio per dare corrente alle opere strutturali ( nastri trasportatori/ teleferiche) che trasporteranno a valle gli inerti escavati e stoccati nei pressi. È in questa zona, non in paese, che dovrebbero essere poste le strutture strutturali pensate al trasporto dei sedimenti. Quindi il nostro ” no” a questa centralina elettrica privata è dovuto alla speranza di scelte strategiche e lungimiranti future da parte della Regiine e dei nostri sindaci, anche per continuare a mantenere il valore dell’ attuale derivazione idroelettrica, pensando che per la LR 21/2020 a gestire la Concessione, alla sua scadenza nel 2029, sarà proprio una Società Regionale a capitale misto, pubblica a maggioranza con socio privato scelto per gara. I nostri Enti pubblici locali, prima o poi, penseranno a fare nostri interessi con le nostre risorse idriche.