Non solo alberi, cespugli e panchine, la giunta Fontanini a Udine cancella anche le piazze
Abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto per salvare la piazza della chiesa di Santa Maria degli Angeli di via Baldasseria Media. La vicenda non è nuova, sono anni che cittadini di quella zona si battono per salvare la piazza antistante alla loro chiesetta storica. Un comitato di cittadini da anni si batte per evitare che prevalga l’interesse privato sulla memoria storica di un area che da sempre è stata di utilizzo comune. Il comitato si batte affinchè l’area antistante alla chiesa dopo 190 anni non venga snaturata e per questo già nel 2018 un centinaio di cittadini di Baldasseria hanno presentato una variante al P.R.G.C. per salvare l’unica identità del quartiere rimasta. I cittadini in questione lamentano quella che definiscono una porcheria per favorire un privato, una storia, dicono, che ha coinvolto “tutti” politicamente, ma anche la chiesa, la soprintendenza, i dirigenti-direttori del Comune di Udine. Il risultato è che la piazza da 1.650 metri quadrati viene sforbiciata a meno della metà, 503 e da punto d’incontro, di aggregazione di manifestazioni religiose e non, di rispetto monumentale e di culto, diventerà solo “area antistante alla chiesa”, con un parcheggio per 16 autovetture. Per capire meglio come si è arrivati allo scempio partiamo evidenziando alcune parti della lettera inviata il 31 0ttobre 2018 dai cittadini al Sindaco del Comune di Udine Pietro Fontanini.
“Spett. Sig. Sindaco Comune di Udine
Da diversi anni si trascina una questione riferita alla destinazione d’uso ed all’utilizzo delle aree circostanti la chiesa di Santa Maria degli Angeli di via Baldasseria Media. La chiesa di Santa Maria degli Angeli è, crediamo, la meno conosciuta fra gli stessi udinesi, fatta eccezione, ovviamente, per quelli del quartiere di Baldasseria. Il quale non è nemmeno, propriamente parlando, un quartiere, quanto piuttosto un’area decisamente vasta, situata a sud-est della città, caratterizzata da strade lunghe e solitarie, fiancheggiata da filari di gelsi e acacie e da campi di granoturco, con poche case sparse in mezzo alla campagna. Sono tre le vie principali che formano il reticolo stradale: via Badasseria Alta, via Baldasseria Media e via Baldasseria Bassa. La piccola ma deliziosa chiesa di Santa Maria degli Angeli, in stile neoclassico, fu costruita nella prima metà dell’Ottocento, nel 1830-31, lungo la via Baldasseria Media, al tempo in cui la parrocchia di riferimento per gli abitanti di tutta questa zona era ancora quella del Carmine, in via Aquileia, e quindi i fedeli dovevano percorrere due o tre chilometri a piedi per raggiungerla, lungo strade ovviamente non pavimentate e quindi scomode e piene di pozzanghere, quando il tempo era piovoso. Una distanza che anche in quei tempi di scarse pretese e di ancor più scarsa abitudine ai comfort della vita moderna, alla fine dovette risultare eccessiva e indusse gli abitanti a chiedere e ottenere di poter avere una chiesetta per la loro comunità, che, naturalmente, edificarono da se stessi, rimboccandosi le maniche e lavorando buona lena, tanto che in circa un anno l’edificio era bell’e terminato. Più di un secolo dopo, essa sarebbe stata inglobata nella nuova parrocchia di San Pio X, istituita nel 1958. Comunque, anche se ora la parrocchiale era molto più vicina, la chiesetta di Baldasseria Media è rimasta in funzione, perfettamente curata e mantenuta, e per le sue caratteristiche di raccoglimento e per la sua atmosfera un po’ fuori dal tempo viene utilizzata qualche volta anche per la celebrazione di matrimoni. ……..
Da alcuni anni l’area antistante e limitrofa la chiesa risulta transennata con dei “panettoni” in cemento, catene di acciaio, tubi innocenti e rete plasticata di colore arancio per delimitare, probabilmente, un’area di proprietà. Di questa operazione non si comprende il senso ed il significato se non quello di un ricatto o di un dispetto. L’area versa in uno stato di profondo degrado ed abbandono e risulta sottratta all’utilizzo da parte della collettività così com’era stato per oltre 180 anni. Infatti fino a pochi anni fa l’area era sempre libera ed accessibile e le persone che la domenica andavano alla messa potevano posteggiare la loro auto. Nella chiesetta si celebravano diversi matrimoni ma anche battesimi e funerali. Era ed è la chiesa di una comunità. L’area era utilizzata anche come posteggio delle auto a servizio dell’attività commerciale posta nelle vicinanze. Una recinzione fatta in questo modo, con queste modalità costruttive e soprattutto in prossimità di un bene tutelato dalla Soprintendenza non si comprende chi abbia mai autorizzato. Ci si chiede per quale ragione l’Amministrazione Comunale e gli organi preposti alla sorveglianza dell’attività edilizia, non siano ancora intervenuti per fare rimuovere questa inqualificabile tipologia di recinzione. ….. Piange comunque il cuore vedere come da un lato un privato cittadino, per qualche sua ragione, possa privare una intera collettività di mantenere in una condizione di decoro uno dei pochi simboli di aggregazione ancora rimasti del quartiere.
Sarebbe molto bello che oggi si intervenga apportando una variante al PRGC che preveda la riclassificazione di una improbabile area edificabile, a ridosso della chiesetta, in un’area di “protezione” da destinare a servizi per realizzare una piccola piazza, del verde e dei parcheggi. Una variante urbanistica fatta in questo senso consentirebbe al Comune di acquisire l’area al patrimonio pubblico migliorando il decoro del contesto restituendo alla collettività delle Baldasserie uno dei pochi luoghi identitari ancora rimasti”.
Tralasciamo la cronistoria analitica che ci hanno trasmesso, ricca di “capitoli” ed atti perfino testamentari che dimostrano la precisa volontà che l’area non fosse stravolta, fino ad arrivare al 10 giugno 2020 quando viene presentata una Delibera di variazione al PRGC alla commissione territorio ambiente del Comune, senza aver consultato, ci dicono, né Consiglio di Quartiere né i rappresentanti dei 98 firmatari. La delibera contiene la trasformazione di parte dell’area edificabile (503 mq.) in zona parcheggio, il relativo progetto, la restante area edificabile B3 in V.U., su via Baldasseria media, su via Piutti trasformazione di mq 1030 da V.U., in zona edificabile B4. Nella delibera c’è una opzione: o il proprietario accetta i 70.000 euro per l’esproprio da parte del Comune di 503 mq., o cede l’area interessata a parcheggio in cambio della fabbricabilità di 1030 mq di area destinata a verde urbano. Opzione che ha dell’incredibile. La delibera viene approvata in commissione con i voti della maggioranza, l’astensione di Carlo Giacomello delegato di Monica Paviotti Partito Democratico, il voto contrario di Federico Pirone – Progetto Innovare. Tolgono la scheda: Domenico Liano movimento 5 stelle, Pizzocaro Gruppo Misto, Giovanni Marsico Prima Udine, Assente Pierenrico Scalettaris Partito Democratico. Il 20 giugno parte una lettera informativa alla Soprintendenza “Belle arti” di cosa vuole fare il Comune di Udine e il 22 giugno viene presentata Delibera di variazione al PRGC in Consiglio Comunale approvata con i voti della maggioranza, Paolo Pizzocaro ex assessore esce dall’aula. Il 10 dicembre 2020 arriva una Lettera della Soprintendenza “Belle arti” con comunicazione vincolo della piazza. Ma arriviamo al 26 giugno 2021 e ci si riprova, viene presentata Delibera di variazione al Progetto e al PRGC della delibera “bocciata” dalle “Belle arti” alla commissione territorio ambiente con i voti della maggioranza, l’opposizione e Paolo Pizzocaro escono dall’aula. Il 28 giugno 2021 Presentazione Delibera di variazione al PRGC in Consiglio Comunale approvata con i voti della maggioranza, l’opposizione e Paolo Pizzocaro escono dall’aula. Con questo atto dopo 190 anni viene decretata “la morte della piazza”. Sarà difficile sovvertire quello che appare inevitabile, anche questo si dovrà aggiungere alle attività demolitrici della maggioranza Fontanini.