Noncello, Legambiente scrive alle amministrazioni. Report delle passeggiate da Cordenons a Porcia
Cinque passeggiate per monitorare i circa quindici chilometri del fiume Noncello, dalle risorgive di Cordenons alla confluenza con il Meduna: nel 2022 il circolo Legambiente “Fabiano Grizzo” di Pordenone si è dedicato all’osservazione partecipata del corso d’acqua, con un piccolo gruppo di attivisti, accompagnati dalla guida naturalistica Pier Luigi Ragogna. Da queste attività è nato un documento che raccoglie quanto rilevato in termini di caratteristiche ambientali da valorizzare e criticità da affrontare e risolvere. Il report è stato inviato ai Comuni di Cordenons, Pordenone e Porcia, anche in vista del futuro avvio di un contratto di fiume, come annunciato dalle tre amministrazioni comunali. Le attività sono state realizzate nell’ambito del progetto “Operazione fiumi”, grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
IL TRATTO INIZIALE
La prima escursione si è tenuta il 27 marzo a Cordenons, a partire dall’area delle olle dove nasce il Noncello. La principale olla, in via Rigolo, risultava completamente a secco, invasa da piante infestanti. Anche le altre olle erano asciutte, a indicare un preoccupante abbassamento della falda già nei primi mesi del 2022. Si tratta di una criticità non nuova, che quest’anno, con la scarsità di precipitazioni, si è notevolmente accentuata e rappresenta un campanello d’allarme non solo per le conseguenze sull’ambiente naturale ma anche per la ridotta disponibilità di acqua a uso umano. Poco lontano è presente la Zona speciale di Conservazione “Risorgive del Vinchiaruzzo”, dove l’Associazione Naturalistica Cordenonese porta avanti un progetto di ripristino ambientale ma allo stesso tempo denuncia una mancanza di cura e attenzione.
Una caratteristica del tratto iniziale del fiume, quello cordenonese, è la mancanza di valorizzazione delle sponde: la percorribilità è spesso interrotta da recinzioni e sono stati fatti interventi di taglio a raso della vegetazione. All’altezza del mulino in via San Michele, addentrandosi in un boschetto ripariale, sono stati osservati rifiuti di vario genere. L’area presenta, nonostante l’abbandono, notevoli caratteristiche ambientali. È stato trovato, presso un’olla adiacente al corso d’acqua, un esemplare di Caltha palustris, una pianta che è considerata un indicatore biologico di qualità. Le particolarità di quest’area potrebbero essere valorizzate innanzitutto attraverso una pulizia dai rifiuti e con alcuni piccoli interventi di riqualificazione per il miglioramento della vegetazione, specialmente con il contenimento delle specie aliene.
L’Arpa, nell’ultimo campionamento in zona Pasch, ha rilevato che lo stato ecologico è cattivo in base al risultato dell’EQB (Elementi di Qualità Biologica) fauna ittica, con una comunità molto distante da quella di riferimento. Inoltre, viene evidenziato che le rogge che attraversano l’abitato di Cordenons ricevono anche i reflui urbani. Complessivamente il corpo idrico non ha raggiunto l’obiettivo di qualità.
IL NONCELLO A PORDENONE
Nel passaggio a Pordenone, notevole è la zona delle risorgive presso il parco del castello di Torre, interessante sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico. Di grande valore è anche l’area del parco del seminario: per Legambiente è necessario vigilare affinché mantenga le sue caratteristiche di area naturale, senza che vanga trasformato in un banale parco urbano, tenendo presenti i suggerimenti di Fabrizio Martini e Roberto Pavan (Martini F. & Pavan R. La flora vascolare spontanea di Pordenone: caratteri generali e distribuzione, Comune di Pordenone e Museo Civico di Storia Naturale, 2008).
All’uscita dal seminario, inizia il tratto del Noncello urbano, con gli alti argini e la via Riviera del Pordenone, strada costruita rettificando il fiume. Tra il ponte di Viale Martelli e quello di Adamo ed Eva, si trova il salice cenerino, peculiarità notevole di questo tratto del fiume. Proprio qui, però, c’è lo scarico fognario non depurato della Roggia dei Mulini.
Oltre l’argine, sulla sponda sinistra, sono stati effettuati tagli pesanti alla vegetazione, più volte denunciati a mezzo stampa da Legambiente, per la riqualificazione del “Sentiero delle Operaie”, non ancora ultimata. Al posto degli alberi tagliati stanno crescendo specie aliene invasive come l’Amorpha fruticosa, presente anche a valle del ponte di Adamo ed Eva, sempre in prossimità di tagli in zone in cui la vegetazione è stata molto diradata.
A proposito del depuratore della Burida, sono state più volte segnalate anomalie negli scarichi, specialmente a partire da maggio e per tutta l’estate del 2022.
L’Arpa, per quanto riguarda il fiume Noncello nell’attraversamento del Comune di Pordenone, evidenzia le pressioni antropiche presenti, costituite dalla presenza di un allevamento ittico, dagli scarichi dei centri urbani e dalle modifiche delle sponde a funzione di contenimento delle piene. Nell’ultimo monitoraggio la stazione è stata spostata in zona Rivierasca e, per quanto riguarda lo stato ecologico, la classificazione data (buono stato) consente il raggiungimento degli obiettivi di qualità per il corpo idrico. Per quanto riguarda lo stato chimico, invece, le analisi delle sostanze prioritarie hanno portato all’assegnazione di uno stato chimico non buono per la presenza di benzopirene.
Lungo la sponda sinistra, a Vallenoncello, l’esplorazione è partita dall’approdo per canoe e piccole imbarcazioni: per Legambiente solo queste devono essere ammesse per evitare l’erosione delle sponde.
L’area è molto pregiata dal punto di vista naturalistico. Sono presenti anche diversi alberi morti che creano piccole nicchie ecologiche, per esempio ospitando il picchio. Il corso d’acqua ha un aspetto meandriforme. Lungo questa sponda, come in quella destra di Porcia, è presente un percorso pedonale tra due filari di alberi autoctoni, tuttavia per lo più impossibile da seguire per assenza o scarsità di manutenzione. Questo percorso potrebbe essere ripristinato, come è stato fatto a Rondover.
Nel tratto finale del Noncello sono presenti numerosi rifiuti abbandonati, poco lontano da via del Passo, strada bianca parallela alla Pordenone – Oderzo.
La confluenza con il Meduna non è ben visibile dalla sponda sinistra per la presenza di vegetazione. Grandi pioppi si alternano a molte specie esotiche invasive nei tratti in cui sono stati effettuati tagli a raso.
IL NONCELLO A PORCIA
In prossimità del lago della Burida si entra nel territorio di Porcia. Il gruppo ha esplorato la sponda destra, fino a Rondover, il 5 giugno. L’area umida del rio Mai, posta alle spalle di via Noncello, a ridosso di un campo coltivato, presenta notevole pregio naturalistico, che il Comune di Porcia è stato chiamato più volte a tutelare. Qui si trovano diverse specie di orchidee e la rarissima Pinguicula alpina, specie tipiche delle risorgive, come quelle dello Stella e del Vinchiaruzzo, che godono di protezione.
L’esplorazione è proseguita attraverso una zona di torbiere e campi coltivati, verso il Rio Brentella, un corso d’acqua storico, costruito per il trasporto del legname dalla Valcellina nei secoli scorsi. Il suo fondo lastricato meriterebbe maggiore attenzione. Il paesaggio è caratterizzato per lo più da campi coltivati, intervallati da alcuni terreni abbandonatiIl fiume tende a incassarsi sempre più tra le sponde alte, lungo le quali per lo più la vegetazione in buona parte è presente in due filari su entrambe le rive e contribuisce a trattenere gli inquinanti derivanti dall’agricoltura.
A Rondover un gruppo di cittadini ha ripristinato il sentiero tra i due filari di alberi (facevano parte di un progetto promosso dal Comune di Pordenone in collaborazione con il Genio Civile fin dal 1983). La riqualificazione del percorso tra i filari potrebbe continuare fino all’area più urbana di Porcia e lo stesso sulla sponda opposta a Vallenoncello.
L’Arpa, per quanto riguarda il fiume Noncello nell’attraversamento di Porcia, evidenzia le seguenti pressioni antropiche: scarichi da impianti di depurazione, dilavamento urbano e presenza di agricoltura intensiva nel territorio. Nell’ultimo monitoraggio, per quanto riguarda lo stato ecologico, la classificazione data (sufficiente) non consente il raggiungimento degli obiettivi di qualità per il corpo idrico. Per quanto riguarda lo stato chimico, invece, le analisi delle sostanze prioritarie hanno portato all’assegnazione di uno stato chimico non buono per la presenza di benzopirene.