Nota di Articolo Uno sullo sciopero generale del 16: Riaprire il dialogo tra governo e sindacati, noi faremo la nostra parte
L’ assemblea dei segretari regionali, provinciali e dipartimenti di Articolo Uno, si legge in una nota pubblicata sul sito del partito Articolo Uno che come è noto è in maggioranza di Governo, ha affrontato la situazione politica nuova che si è determinata a partire dalla decisione di indire lo sciopero generale da parte di Cgil e Uil e ribadisce l’esigenza di mantenere il dialogo tra le organizzazioni sindacali e il governo. “È compito delle forze politiche, si legge, quello di favorire il confronto per avvicinare le posizioni tra le parti e noi faremo tutto il possibile perché si giunga ad un miglioramento della manovra nel senso di una maggiore equità sociale. Articolo Uno, attraverso il gruppo di Leu, ha avanzato alcune specifiche proposte in questa direzione: chiediamo più risorse per il comparto della scuola e per gli insegnanti e vogliamo l’abolizione del tetto per le assunzioni del personale sanitario. Scuola e sanità per ripartire con maggiore giustizia e coesione sociale. Poi il lavoro, la previdenza e la sicurezza. Vogliamo limitare l’uso distorto dei tirocini extracurricolari, mettere un freno alle delocalizzazioni prevedendo la concessione in comodato d’uso gratuito per 5 anni dei capannoni che vengono lasciati dalle aziende che abbandonano il territorio. Si tratta di un emendamento che tiene conto dell’urgenza di presentare un provvedimento organico su questo tema al quale stiamo lavorando. Chiediamo di estendere l’Ape sociale a diverse categorie di lavoratori dando risposta al fenomeno dei lavoratori precoci e gravosi. È necessario dunque che il governo faccia fino in fondo la propria parte e metta in campo delle proposte che tengano conto delle ragioni che hanno indotto Cgil e Uil a proclamare lo sciopero generale e che tali proposte siano presentate con una convocazione delle organizzazioni sindacali. Quest’anno la crescita del Pil sarà di oltre il 6% ma siamo molto lontani da una contestuale e proporzionale ripresa dell’occupazione che, a causa degli effetti della pandemia, era calata di oltre un milione di unità. Non si può uscire dalla crisi, a fronte di investimenti pubblici ingenti, con un lavoro più precario e intermittente. La sfida è superare la pandemia con più eguaglianza. La manovra di bilancio può dare solo alcune risposte e non è l’unico strumento per intervenire. Siamo consapevoli che la manovra contiene alcune importanti e positive misure che abbiamo condiviso. In particolare su sanità, ammortizzatori sociali, reddito di cittadinanza, sul rincaro delle bollette. Tuttavia occorre agire rapidamente su due fronti: in primo luogo lavorando sulla manovra ed in particolare sul fisco e poi attivando immediatamente i due tavoli di confronto sulla precarietà del lavoro e sulle pensioni. Il governo Draghi è nato per dare attuazione al Pnrr e alle riforme ad esso collegate. Su questo terreno, quello delle riforme, occorre costruire un nuovo equilibrio tra Stato e mercato. Il Paese ha bisogno di una politica industriale che difenda e valorizzi le nostre aziende strategiche e di idea di concorrenza che non metta a rischio aziende e lavoro nei servizi pubblici essenziali. È una battaglia di lunga durata, Articolo Uno farà la sua parte fino in fondo”.