Nuova produzione originale de La Contrada: “Epistolario triestino” la corrispondenza privata tra Anita Pittoni e Linuccia Saba

A quarant’anni dalla morte di Anita Pittoni, La Contrada Teatro stabile di Trieste e l’Associazione Culturale Amici della Contrada portano in scena la corrispondenza privata della scrittrice e pittrice con Linuccia Saba, figlia del poeta Umberto, nello spettacolo “Epistolario triestino” con la regia di Daniela Gattorno e interpretato dalla stessa Gattorno e da Marzia Postogna, al Teatro dei Fabbri di Trieste dal 5 al 7 gennaio 2023 per la rassegna di Teatro Contemporaneo AiFabbri2. Alla base del testo c’è il libro “Penso a te, che sei tutt’uno con la poesia di tuo padre : lettere inedite di Anita Pittoni e Linuccia Saba (1957-1966)”, edizione critica a cura di Gabriella Norio (Biblohaus, 2020): Daniela Gattorno ha operato una scelta di lettere tratte dal volume aggiungendo alcune poesie di Saba, Virgilio Giotti e da “Ricordi istriani” di Giani Stuparich, più una poesia di Anita Pittoni. Lo spettacolo contiene anche una vera e propria chicca donata dal poeta Claudio Grisancich, che fu amico di Pittoni fino alla morte: un filmato muto e inedito del 1950 in cui vediamo Anita Pittoni danzare, probabilmente sulle musiche di Bach o Beethoven che la scrittrice e pittrice amava tanto.

Daniela Gattorno – Epistolario triestino

Anita, interpretata da Daniela Gattorno, e Linuccia, da Marzia Postogna, cominciarono a scriversi in particolare dopo la morte di Umberto Saba, nel 1957, per progettare insieme pubblicazioni e ricordi in memoria del grande poeta, molti dei quali non videro mai la luce. Pittoni era infatti anche editrice: aveva fondato e gestiva da sola Lo Zibaldone, la casa editrice con la quale pubblicava piccoli e grandi gioielli della letteratura triestina occupandosi di tutto, dall’ideazione all’impacchettamento dei libri per i clienti. Ma la corrispondenza tra Anita e Linuccia non riguarda solo questioni editoriali. Lo spettacolo rivela il lato intimo dell’amicizia di due grandi personalità della cultura triestina: tra Anita e Linuccia, donne un passo avanti coi tempi, dal temperamento forte e dalla vita sentimentale non comune per gli standard sociali dell’epoca, c’era un’amicizia affettuosa, che univa due caratteri particolarissimi. «La scorsa estate ho visto il libro “Penso a te, che sei tutt’uno con la poesia di tuo padre : lettere inedite di Anita Pittoni e Linuccia Saba (1957-1966)” nella vetrina di una libreria. Da tempo seguo Anita Pittoni ma conoscevo poco Linuccia Saba e non sapevo che fossero amiche. Leggendolo, mi è venuta voglia di metterlo in scena», racconta Daniela Gattorno. «Ho scelto le lettere che tracciavano una sorta di percorso temporale e che dessero vita ai personaggi della “Golden Age” della Trieste di quell’epoca: Giotti, Stuparich, compagno di Pittoni, ma anche la pittrice Maria Lupieri, amica di entrambe.

Marzia Postogna

Anita e Linuccia ne parlano come di persone nel loro quotidiano. In quegli anni Linuccia, anche pittrice, era in attesa che venisse aperta una sua mostra a Roma e viveva una relazione sia con il marito, il pittore Lionello Giorni Zorn, che con lo scrittore Carlo Levi. Anita e Linuccia erano due donne coraggiosissime, grandi lavoratrici, volitive. E innamorate di Trieste». «Voglio ringraziare in particolare Claudio Grisancich», aggiunge Gattorno. «Frequentava gli incontri in casa di Anita, in via Cassa di Risparmio, il martedì pomeriggio quando lei ospitava tutti i grandi personaggi dell’intellighenzia triestina. Grisancich non solo presta la sua voce per la lettura delle poesie, ma ci ha donato anche un filmato straordinario e inedito di Anita che danza. Grisancich è legato da tempo alla Contrada, basti pensare allo spettacolo tutto dedicato a Anita Pittoni “Un baseto de cuor”, scritto da lui e interpretato da Ariella Reggio nel 1994».