Opinione piccata in merito alla Tav

Si è concluso il festival della farsa/sceneggiata con l’ultima rappresentazione del “teatrino della politica” che ha presentato le mozioni pro/contro la Tav Torino-Lione. Ultima di una serie (Ilva, Tap, Terzo Valico) conclusa nella peggiore dei modi usando come “sicario” il Premier e senza che il M5S si prendesse le proprie responsabilità. Il prologo è iniziato il 24 luglio con la diretta Facebook da Palazzo Chigi demandando poi la decisione finale al Parlamento in cui tutti sono favorevoli escluso M5S, l’apoteosi della ”sceneggiata”. Da ricordare il toccante passaggio del discorso in cui ha scaldato il cuore dei Sì Tav in questa torrida estate: “..in gioco sono tanti soldi e questi soldi sono i vostri dei cittadini italiani vanno gestiti con la massima attenzione come farebbe … un padre di famiglia che deve far quadrare i conti e deve porsi il problema di impiegare al meglio le risorse finanziarie disponibili”. M5S si sono sempre dichiarati No Tav partecipando attivamente pure alle marce in Valsusa talvolta anche con Landini ora segretario della CGIL. Nel “Contratto di Governo per il Cambiamento” di poco più di un anno fa, al punto 27 c’era l’impegno a ridiscutere integralmente il Progetto, poi tutto demandato all’analisi Costi Benefici risultata negativa, quindi sotto traccia l’apertura della procedura dei bandi di gara in Francia ed infine la “sceneggiata” finale della mozione in Parlamento. Una vera presa per i fondelli a piccole dosi ma costante nel tempo. A proposito dei tanti soldi richiamati dal Premier, nemmeno 1 millimetro di tunnel è stato scavato ma a tutt’oggi sono state spese già molte centinaia di milioni di euro. La UE ha promesso un finanziamento dell’opera pari al 55% dal precedente 40% creando un pericoloso precedente. Non dimentichiamo che nel bilancio della UE ci sono anche i contributi dell’Italia, quindi il cofinanziamento non è un regalo ma in parte sono soldi degli italiani. Puntiglioso è il controllo dei conti pubblici da parte della UE, dimenticando però l’eccesivo costo delle grandi opere in Italia certificato pure nelle annuali relazioni della Corte dei Conti come pure dai provvedimenti della Magistratura per i fenomeni corruttivi riscontrati. Come mai la Francia paga di meno rispetto all’Italia avendo però più km di tunnel? Per autorevoli commentatori televisivi la Tav è un feticcio per la gente che è contraria a questa e alle grandi opere. Si dimenticano degli impatti ambientali e del consumo di suolo che provocano, dei costi esorbitanti collegati talvolta alla corruzione e non solo con un consumo di fondi pubblici che farebbero rabbrividire il buon padre di famiglia. Questa ossessiva rincorsa alla crescita infinita con il PIL da stella polare e con l’imperativo di consumare consumare consumare non importa cosa, ci sta portando veramente verso un CAMBIAMENTO non desiderato, il CAMBIAMENTO CLIMATICO. Gli effetti devastanti sono giornalmente sotto gli occhi di tutti, ma il cieco masochismo oscura la reale situazione.

GC P