Ovovia di Trieste: «l’impatto ambientale c’è, si fermi l’opera»
«L’esito negativo del Decreto relativamente alla Valutazione di incidenza di II livello della Regione Friuli-Venezia Giulia riguardo la variante al Piano regolatore del Comune di Trieste che introdurrebbe il tracciato dell’ovovia, pubblicato ieri, non è certo una sorpresa. L’ennesima conferma, dalla Direzione regionale per la tutela dell’ambiente, di quanto abbiamo sempre sostenuto: l’impatto ambientale c’è, ai danni della biodiversità di un sito Natura 2000 protetto». Commenta così la consigliera regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino la pubblicazione del decreto della Direzione centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, organo tecnico della Regione che si esprime con una valutazione di incidenza negativa sull’Ovovia, scrivendo: “Con riferimento alla Valutazione d’incidenza relativa al piano citato a margine, vista la documentazione pervenuta ed i pareri acquisiti, in particolare il parere del Servizio biodiversità prot. n. 416271 di data 17 luglio 2023, si comunica che non è possibile prospettare una valutazione favorevole per la variante in oggetto.” «Abbiamo sempre detto che questo dovrebbe essere più che sufficiente a fermare quest’opera inutile, impattante e insostenibile anche quando politici regionali e comunali hanno minimizzato o negato l’esistenza di qualsivoglia impatto ambientale che invece è sotto gli occhi di tutti – continua Massolino –. Nel tempo, infatti, abbiamo sentito i componenti delle giunte, regionale e comunale, affermare a mezzo stampa che non ci sarebbe stato impatto ambientale negativo, mentre due settimane fa, anticipando proprio il decreto pubblicato poi ieri, Scoccimarro ha parlato di compensazioni, di fatto ammettendo l’impatto. Oltre alla poca serietà e coerenza dei nostri rappresentanti, ribadiamo che non ci possono essere compensazioni per Bosco Bovedo: in ecologia un albero non vale l’altro e i sistemi ecologici sono complessi oltre che fragili, difficilmente ricreabili in altri siti. È ora che anche chi ci governa prenda atto che l’ovovia non deve essere costruita, e di avviare una contrattazione per la deviazione dei fondi su altre progettualità meno impattanti e davvero utili per una mobilità sostenibile».