“Parcheggio ospedale San Polo” -le proposte de La Sinistra per Monfalcone

Il tema del parcheggio dell’ospedale San Polo è annoso ma è solo la coda di un discorso più ampio che riguarda l’argomento accessibilità ai servizi sanitari, si apre così una nota de La Sinistra per Monfalcone che, come è noto, è all’opposizione della giunta comunale guidata dalla sindaca Cisint. Uno dei problemi principali, prosegue La Sinistra,  è costituito dall’accentramento di servizi che potrebbero essere diffusi sul territorio. L’ospedale San Polo infatti serve un bacino di utenza che insiste su tutto il basso isontino. Affrontare questo problema cercando la soluzione con l’istituzione di un disco orario è, anche in questo caso, affrontarlo a valle senza avere una visione complessiva su come intervenire creando disagi soprattutto nei momenti di maggior afflusso di utenza per coloro che hanno problemi di mobilità o sono costretti a fare soste più lunghe delle quattro ore previste dal disco orario.
Si tratta di un intervento spot che non risolve alla radice il disagio.

Noi proponiamo, prosegue La Sinistra,  di:

1 – Territorializzare maggiormente i servizi e renderli più capillari non solo nell’area di Monfalcone ma anche nei paesi che compongono il distretto basso isontino.

2 – Una soluzione per venire incontro alle esigenze dei dipendenti e dei pazienti del pronto soccorso potrebbe essere quella di costruire un secondo livello di parcheggi nell’area posteriore della struttura ospedaliera utilizzando delle strutture di tipo Fast Park come realizzate accanto alla sede della Nidec a Panzano. Una soluzione che consentirebbe di evitare l’ulteriore consumo di suolo e lo scavo per un parcheggio sotterraneo incompatibile con la geologia del territorio monfalconese che presenta falde acquifere molto superficiali e, in questo caso, la presenza del canale Dottori nelle vicinanze. Una risposta a lungo termine che darebbe una soluzione relativamente rapida alla cittadinanza.

3 – Un intervento aggiuntivo dovrebbe essere una maggior accessibilità e frequenza di servizio pubblico nelle ore mattutine di maggior afflusso e una adeguata disponibilità di carrozzine che, come ci segnalano alcuni utenti, attualmente manca. Questo provvedimento consentirebbe alle persone con ridotta mobilità di spostarsi dalla macchina verso i vari servizi dell’ospedale.