Patto per l’Autonomia deposita una mozione per chiedere che il Fvg attivi una trattativa seria con lo Stato
«Dopo che la nostra specialità, per dieci anni, è stata messa in discussione in modo pesante, a partire dalla rapina che è stata effettuata a danno del bilancio regionale – sono oltre 7 i miliardi di euro sottratti solo fra il 2011 e il 2017, con una proporzione quasi doppia rispetto alle altre Regioni autonome – ora è necessario rivendicare in modo forte risorse e nuove competenze – sollecita il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale Massimo Moretuzzo –. Non è pensabile che una Regione come il Friuli-Venezia Giulia, la cui autonomia è radicata prima ancora che nella Carta Costituzionale della Repubblica italiana, nella sua Storia, nelle sue diversità linguistiche e culturali, nella sua collocazione geografica che la pone al centro dell’Europa, stia a guardare di fronte al processo verso un’autonomia differenziata che vede coinvolti Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Stiamo entrando in un’epoca nuova, in cui il regionalismo potrebbe finalmente realizzare una nuova idea di Stato al cui centro si trovano le comunità e la loro richiesta di autogovernarsi. La Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia non può rimanere immobile. E non basta accontentarsi di qualche spicciolo, molto meno degli 834 milioni di euro che la Regione risparmierebbe nei prossimi tre anni grazie alla nuova intesa con lo Stato come millanta la Giunta regionale, o limitarsi a “collaborare al rialzo” con Roma, come ha auspicato il Presidente Fedriga», osserva Moretuzzo.
«È tempo che il Friuli-Venezia Giulia rivendichi in modo forte, senza timore di disturbare questo o quel governo amico, maggiori spazi di autogoverno: quelle relative all’istruzione e ai lavori pubblici sono competenze che oggi non ci sono riconosciute e che dobbiamo inserire subito in una trattativa serrata con lo Stato. Non solo. Quanti sono gli spazi di autonomia e le relative risorse finanziarie che la Regione potrebbe ancora rivendicare a beneficio del territorio e che i nostri vicini non si sono spaventati a chiedere? Il punto di partenza per affrontare la questione è il mandato che il Consiglio regionale dovrà dare alla Commissione paritetica (che il prossimo 19 febbraio incontrerà la V Commissione, ndr): chiediamo che sia un mandato chiaro e completo, definito coinvolgendo in modo forte e continuativo tutte le parti politiche presenti in Consiglio. Per questa ragione presentiamo una mozione che chiede l’impegno della Giunta in questa direzione e una modifica del regolamento di funzionamento della Commissione paritetica che preveda l’obbligo di un confronto costante con il Consiglio regionale».