“Cominciamo subito a levarci quell’aria di pessimismo che ci portiamo sulle spalle perché questa battaglia di passione politica e di assunzione di responsabilità è fondamentale. Leviamoci alibi e attese e chiediamo subito di avere un rappresentante eletto al Parlamento europeo per questa Regione”. Così il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli ieri a Codroipo (Udine), aprendo la campagna elettorale per le elezioni europee.
Evidenziando che “la rabbia che attraversa l’Europa è profonda”, con “larghissimi strati di ceto medio europeo hanno visto peggiorare la loro condizione di vita materiale”, Shaurli ha detto che bisogna “parlare a queste persone e alle loro preoccupazioni, proponendo con chiarezza un’Europa che metta al centro la vita delle persone più della tenuta dei conti, che si occupi delle crescenti diseguaglianze. mettendo in campo politiche espansionistiche per l’occupazione, una fiscalità comune, standard sociali minimi uguali in tutta Europa, cioè un vero governo economico”.
“Siamo a un bivio: un’Europa più forte e diversa o un’Europa tollerata e progressivamente soffocata da interesi nazionali. Non possiamo essere tiepidi, dobbiamo essere radicali e chiari”.
“Dobbiamo partire da qui”, ha spiegato Shaurli, da una regione “le cui possibilità di sviluppo sono prima di tutto europee”, indicando le infrastrutture, la portualità, i centri di ricerca, la vocazione all’export, delle imprese, la macroregione come “ciò che è in gioco nei prossimi mesi”.
Ricordando la scelta unitaria fatta dal partito regionale e sostenendo che “il congresso è importante”, Shaurli ha tuttavia sottolineato “l’eccezionalita’ e l’importanza della scadenza elettorale, cui dobbiamo dedicare le nostre energie maggiori”, e quindi ha richiamato i dem a “e essere capaci di costruire una comunità europeista ben più ampia di noi”, invitando all’ascolto e al confronto con “tutte quelle persone, forze, associazioni che come noi percepiscono il rischio di una deriva autoritaria e nazionalista, che come noi vogliono rappresentare un’alternativa”.
Shaurli ha chiuso il suo intervento rivolgendosi ai candidati alla segreteria nazionale del partito, chiedendo che da loro giunga “una posizione chiara sull’Europa proposta del Pd per le elezioni europee, condivisa da tutti”. Così il segreatrio PD regionale sul tema europee mentre sulla Sicurezza in Fvg attacca la Lega: “Fedriga e Roberti continuano la propaganda sulla sicurezza ma si dimenticano che ora governano e tocca a loro: non ci sono più i buonisti da additare come colpevoli e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se Udine ora chiede l’Esercito la Lega può cominciare ad autoaccusarsi”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando la richiesta dell’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti di far intervenire l’Esercito a Udine in funzione di vigilanza a caserme dismesse e obiettivi sensibili.
Per Shaurli “è sbagliato completamente l’approccio, perché innesca una spirale pericolosa: così si finisce col coprifuoco e con incentivi ai cittadini per acquisto di un giubbotto antiproiettile. Bisogna mettere le forze dell’ordine nelle condizioni di fare il loro lavoro, con turnover, automezzi e strumentazioni, ma proprio qui si vedono le falle. Ad esempio nel piano dei potenziamenti della Polizia di questo febbraio, alla provincia di Udine sono state assegnate solo due unità alla Polizia stradale, risorse ridicole rispetto a quelle ottenute da altre Regioni “.
“Fontanini e Fedriga sono andati al governo – continua Shaurli – sulla percezione di paura, hanno promesso di fermare i flussi migratori e di regalare sicurezza a tutti. Ma a nove mesi dalle elezioni in Friuli Venezia Giulia non si vede niente : è stato smantellato un percorso di integrazione diffusa ma le caserme sono piene, il rafforzamento delle forze dell’ordine è solo sbandierato, i flussi migratori via terra continuano checché se ne dica. Infatti ora Roberti chiede l’intervento dell’Esercito, poi – conclude – vedremo se arriveranno i vigilantes privati pagati dalla Regione a provare inutilmente a coprire il fallimento di chi governa”.