Pellegrino (AVS) ): Scoccimarro tradisce gli accordi con il Consiglio e procede senza indugi al finanziamento del progetto sul Lago di Cavazzo

“L’Assessore non ha rispettato gli accordi presi qualche settimane fa quando, di fronte alla mozione sul Lago di Cavazzo da me presentata, aveva annunciato di mettere in stand by la trattazione del tema e invece oggi ci troviamo, nella Legge di Assestamento, un finanziamento di 1 milione di euro per un ulteriore studio senza confrontarsi né con la Commissione, né con il Consiglio.” Così in una nota la Consigliera Regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della discussione in IV Commissione del DDL 23 in discussione in questi giorni. “Le continue fughe in avanti della Giunta – chiosa la Vice Presidente della IV Commissione – in spregio all’Aula e ai Suoi rappresentanti comincia ad essere, almeno per questa Consiliatura, endemica. Per non parlare della volontà di intervenire pesantemente sul fiume Isonzo – continua l’esponente di Opposizione – con una traversa che ne alteri il corso dimenticando che sia l’Isonzo che il Lago di Cavazzo sono già molto deteriorati e alterati per le continue attività antropizzanti. Ci pare che con la scusa del contrasto alle avversità climatiche si voglia continuare a fare opere pubbliche impattanti che nulla hanno a che fare con l’ecosistema. Che i Consorzi di bonifica – conclude Pellegrino – ne siano i gestori delle varie attività, con un continuo delegare della Giunta a terzi responsabilità e competenze prettamente politiche, comincia a essere, in tutta onestà, stucchevole e troppo poco serio.”

Isonzo, mitigazione cambiamento climatico e progetti del Consorzio di bonifica VG nel disegno di legge 23 per l’assestamento di bilancio estivo.
Pellegrino chiede il ritiro della norma: i contenuti vanno discussi prima che diventino legge, in Commissione e con i portatori di interesse.

“Discutendo in IV Commissione le norme del ddl 23 per l’assestamento di bilancio, ho chiesto all’assessore all’ambiente il ritiro della disposizioni relativa al fiume Isonzo, che prevede il finanziamento di due milioni di euro al Consorzio di bonifica della Venezia Giulia per progetti di fattibilità tecnico economica di lavori di adeguamento, non meglio precisati, della traversa di Piuma e per la realizzazione di una soglia all’altezza di Straccis, in Comune di Gorizia, oltre che per lo sfruttamento dell’ex cava Postir in Comune di Sagrado.”

Lo dichiara la consigliera Serena Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra e vice presidente della IV Commissione, e precisa: “Molteplici le domande che riguardano lo scenario aperto dall’iniziativa legislativa della Giunta, lo hanno evidenziato anche Legambiente di Gorizia e Monfalcone, gli ambientalisti della “Eugenio Rosmann” e Italia Nostra, che hanno scritto a tutti noi consiglieri della IV Commissione per lanciare un allarme sugli impatti ambientali di iniziative ulteriori sul fiume e per rivendicare che, visto quant’è vago il tenore della norma, se ne discuta in un dibattito pubblico, inclusa la progettualità sull’ex cava Postir. Fermo restando che il territorio ha coralmente e ripetutamente escluso che si possa utilizzare il fiume a valle del confine di stato come bacino di rifasamento.

Prosegue Pellegrino: “Ho rimarcato che non è chiaro nemmeno perché si affidino 2 milioni di euro al Consorzio di bonifica, visto che l’Isonzo, fiume di classe 1, è di diretta competenza della Regione e altrettanto non è chiaro come il Consorzio stesso possa gestire una progettualità che fa riferimento al cambiamento climatico e all’hidrokeaping tenendo i propri interessi istituzionali, cioè assicurare l’acqua per l’irrigazione ai propri soci, in perfetto equilibrio con le necessità ecologiche del fiume e con le rivendicazioni di tutela e salvaguardia ambientale e paesaggistica che provengono dai cittadini proprietari del bene comune fiume. Mi si è risposto che la Regione affida al Consorzio perché l’ente ha le competenze e le capacità, il Comune di Gorizia no. E la Regione, con i propri uffici, nemmeno?”

Conclude Pellegrino: “ Una disposizione opaca,quella infilata sull’Isonzo nell’assestamento di bilancio, che suscita grande diffidenza già nella disamina precedente alla discussione in aula, che deve tornare in Commissione e passare attraverso i meccanismi della pubblica partecipazione prima di diventare legge. Di chiaro c’è solo il fatto che un piano coordinato per affrontare il cambiamento climatico il Friuli Venezia Giulia non ce l’ha; e non ci si venga a dire che le relazioni istituzionali con la Slovenia sono servite finora ben poco, perché è probabile che, in assenza di trasparenza sul tema, le argomentazioni delle trattative per regolare i rilasci dalla diga di Salcano non abbiano focalizzato con la necessaria energia l’esistenza di una Direttiva europea che parla molto chiaro sulla gestione transfrontaliera dei corsi d’acqua condivisi fra Stati.”

Legambiente, Rosmann,Italia Nostra su art. 4 c. 8 DDL assestamento di bilancio 2024