“Pensare la rivolta. Un percorso storico e filosofico” interessante libro presentato a Udine

17Ieri sera a Udine presentazione del libro “Pensare la rivolta. Un percorso storico e filosofico”, un volume di Mimmo Sersante e Willer Montefusco edito dalla casa editrice DeriveApprod, presenti gli autori e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.
Interessante dibattito che partendo dal libro si è sviluppato in sala su una tematica certamente intrigante ma alla fine dagli scarsi risvolti pratici, ma in realtà non era certo quello di indicare una linea d’azione la scelta degli autori ma quella di offrire degli spunti di riflessione e su questo hanno centrato certamente l’obiettivo. Del resto lo si comprende dalla stessa presentazione del volume. Si parla delle rivolte sociali sempre più frequenti che si diffondono per il pianeta ma con tratti «anonimi e tremendi». “Anonimi, spiegano, perché non sono governati da alcuna direzione e rappresentanza politica univoca. Tremendi perché hanno per espressione una furia distruttrice dei poteri costituiti senza avere per finalità una rivoluzione capace di promuovere nuovi e alternativi poteri costituenti. Possiamo cioè dire che accanto ai fenomeni della globalizzazione e della informatizzazione della vita, lo scenario del nuovo millennio presenta lotte politiche di massa che assumono spesso la forma del sollevamento, del tumulto, della rivolta. Da Occupy Wall Street a Black Lives Matter, dalle insurrezioni arabe all’occupazione di Gezi Park in Turchia, dalle giornate indipendentiste barcellonesi ai gilet jaunes francesi si assiste a una sorta di globalizzazione anche delle rivolte. Nei loro confronti l’ambito teorico e politico marxista ha sempre posto domande riguardanti il loro esito e le loro conseguenze, e la conclusione è sempre stata a dir poco ambigua, quando non marcatamente negativa: pur nella loro capacità di manifestare le contraddizioni della società, esse rappresentano l’irrazionale e il contingente nella storia che vanno superati con l’azione organizzata, razionalizzata e proiettata nel tempo. Ma è questo l’atteggiamento giusto? O non si dovrebbe invece cercare di mettere in dubbio questa valutazione e ripensare la rivolta per sottrarla a un’idea di pratica e di storia vincolate a uno sviluppo lineare?……”
Insomma non proprio una lettura distensiva ma che va fatta perchè al di là delle opinioni più o meno in tutto o in parte condivisibili, per agire nel presente occorre capire il passato e le dinamiche che anche oggi portano a dire che non si può leggere la realtà sulla base di parametri novecenteschi.
Ma per chiudere con un sorriso ed in estrema sintesi vale la pena guardare la Vignetta d’Autore di Mario Airaghi da Italian Comics dal titolo la semplicità dell’odio…