Pensionati Cgil: «non autosufficienti, sui mille euro del governo soltanto propaganda»
Secondo i dati dello Spi-Cgil: «In Fvg la misura govenativa sui non autosufficienti riguarderà poche decine di persone, su una platea di 50mila». «Basta con la propaganda sui mille euro al mese per i non autosufficienti. L’altolà viene dal Sindacato pensionati Cgil del Friuli Venezia Giulia, allertato dalle centinaia di telefonate giunte nei giorni scorsi alle sue sedi territoriali, dopo gli annunci seguiti all’approvazione, da parte del Governo, il decreto attuativo della Legge delega 33/2023 sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. «La misura – spiegano il segretario generale Renato Bressan e Daniela Bais, responsabile welfare della segreteria regionale – scatterà soltanto con il 2025 e riguarderà un numero davvero esiguo di persone: in base ai criteri attuali non più dello 0,2% dei titolari di indennità di non accompagnamento. Ne potranno beneficiare infatti soltanto gli over 80 con un Isee inferiore ai 6mila euro, molto al di sotto della soglia di povertà, e che si trovino in una condizione di una condizione di Livello di bisogno assistenziale gravissimo in base ai parametri Inps. Rispetto a 50mila residenti non autosufficienti, di cui 38mila attualmente titolari di indennità di accompagnamento, in Friuli Venezia Giulia i beneficiari saranno poche decine».
OPERAZIONE VERITÀ «A chi ci ha chiamato o si è presentato alle nostre sedi – spiegano ancora Bressan e Bais – abbiamo dovuto spiegare che il decreto approvato dal Governo, peraltro in prossimità delle scadenze previste dalla legge delega, non porta alcuna risorsa aggiuntiva. Il provvedimento non ha infatti una dotazione finanziaria di miliardi di euro, come sarebbe necessario per dare una risposta estesa ai 3,3 milioni di non autosufficienti italiani, in larghissima maggioranza anziani, ma di poche centinaia di milioni, peraltro distratti da altri fondi. Risorse esigue che peraltro saranno erogate solo a partire dal 2025, in via sperimentale e soltanto per un biennio. Altro che mille euro al mese».
UN TAVOLO CON LA REGIONE In una società che invecchia come quella italiana, il tema del sostegno per la non autosufficienza si impone con sempre maggior urgenza e determinazione ed è uno dei grandi temi portati avanti dai sindacati pensionati di Cgil Cisl e Uil, «impegnate da molti anni – sottolineano Bressan e Bais – nel produrre analisi, ricerche, piattaforme e mobilitazioni per affrontare un problema che affligge non solo gli oltre 3 milioni di non autosufficienti del nostro Paese, ma anche le loro famiglie». In questo quadro, «la legge approvata lo scorso anno, a lungo rivendicata dai sindacati, ha avuto il merito di porre con chiarezza il tema dell’assistenza ai non autosufficienti tra le grandi priorità del sistema sanitario e socio-sanitario». Da qui l’appello che lo Spi lancia alla Giunta regionale: «Se è vero che pochissime persone potranno usufruire della nuova misura nazionale – concludono Bressan e Bais – la nostra Regione ha la possibilità di affrontarle con strumenti e risorse più adeguate, come ha dimostrato anche l’istituzione del Fondo autonomia possibile: si stratta di uno strumento importante ma che, pur disponendo di risorse in graduale aumento, non basta ad affrontare adeguatamente gli oneri e i costi dell’assistenza, che hanno inciso pesantemente sia sui costi sostenuti dalle famiglie sulle rette delle case di riposo e delle Rsa. Per questo riteniamo utile e urgente un confronto con la Regione, per poter dare una risposta a decine di migliaia di non autosufficienti e alle loro famiglie, costrette ad affrontare una situazione che si aggrava ogni giorno».