Periferie e centro

Sarà l’effetto dei social dove spesso troviamo parole e foto che implicitamente annunciano le speranze di possibili protagonisti pubblici, ma ormai la politica locale, più di quella nazionale, è fatta da volti non certo da idee. Si dirà, ancora, che il tutto è anche causa dell’elezione diretta, che mette in secondo ordine programmi, visioni, proposte per il governo della cosa pubblica locale. Tant’è, però, che ormai contano le strategie comunicative, i chiacchiericci, le piccole e le grandi antipatie personali. Pare che si arrivi al punto di formare nuove strutture per aiutare le discese in campo di aspiranti candidati, come se le organizzazioni politiche fossero desuete aggregazioni di poveri illusi. Si dirà è per allargare il campo, certo, ma resta da capire quale sia il campo in questione e che coltivazione si intenda praticare e soprattutto per chi. Insomma, nel centro della piccola capitale del Friuli ci si incontra più o meno riservatamente, in periferia si aspetta il santino. Resta il dato che anche nella piccola capitale del Friuli rimane forte il rischio di ritrovarsi alla fine sempre gli stessi a gestire le scelte: i padroni del vapore, si diceva un tempo. E non sarà del tutto impossibile. Zihal