Pesco embrione esercito “europeo”: il Regno Unito sarà invitato a partecipare al progetto “Mobilità militare”

A seguito della richiesta del Regno Unito di partecipare al progetto PESCO “Mobilità militare”, il Consiglio dell’Ue ha adottato martedì scorso una decisione in cui conferma che la partecipazione del Regno Unito al progetto “Mobilità militare” soddisfa le condizioni generali di cui alla decisione (PESC) 2020/1639 di novembre 2020.
La decisione, quindi, autorizza i Paesi Bassi, in qualità di coordinatore del progetto, a invitare formalmente il Regno Unito ad aderire a questo progetto e riconosce il sostanziale valore aggiunto che il Regno Unito potrebbe apportare allo stesso.
“La guerra della Russia contro l’Ucraina ha dimostrato ulteriormente che essere in grado di spostare rapidamente truppe e attrezzature militari all’interno e al di fuori dell’Europa è essenziale per la nostra sicurezza”, ha commentato Josep Borrell, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. “La condivisione di informazioni ed esperienze con i partner chiave è fondamentale. Il progetto PESCO “Mobilità militare” guidato dai Paesi Bassi offre la giusta piattaforma a tale riguardo”.
“Dopo l’adesione di Stati Uniti, Canada e Norvegia lo scorso anno, la partecipazione del Regno Unito è un’ulteriore prova dell’importanza di questo progetto”, ha sottolineato Borrell. “Garantire spostamenti rapidi e il trasporto sicuro delle forze armate è essenziale per migliorare la capacità dell’UE e della NATO di rispondere alle crisi, soprattutto in questo momento in cui forniamo sostegno militare urgente all’Ucraina”.
Il progetto PESCO “Mobilità militare” è una piattaforma politico-strategica volta a semplificare e standardizzare le procedure nazionali di trasporto militare transfrontaliero. Consente il rapido spostamento del personale e dei mezzi militari in tutta l’UE su strada, per ferrovia, via mare o per via aerea. Canada, Norvegia e Stati Uniti d’America hanno aderito al progetto nel 2021, seguendo la stessa procedura.
LA COOPERAZIONE STRUTTURATA PERMANENTE
La cooperazione strutturata permanente (PESCO) rappresenta uno dei pilastri della politica di difesa dell’UE. Fornisce un quadro per la cooperazione in materia di difesa tra i 25 Stati membri dell’UE partecipanti che hanno assunto tra loro impegni più vincolanti. Tali paesi sviluppano congiuntamente capacità di difesa, coordinano gli investimenti, accrescono la prontezza a livello operativo, l’interoperabilità e la resilienza delle rispettive forze armate e collaborano a progetti.
Il 5 novembre 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/1639 che stabilisce le condizioni generali in base alle quali gli Stati terzi possono essere invitati in via eccezionale a partecipare a singoli progetti PESCO. I paesi che fanno domanda devono soddisfare condizioni politiche, giuridiche e sostanziali: devono ad esempio condividere i valori su cui si fonda l’UE e non contravvenire agli interessi di sicurezza e di difesa dell’UE e dei suoi Stati membri.
Il progetto PESCO “Mobilità militare” punta a migliorare le misure nazionali per accelerare la mobilità militare transfrontaliera all’interno dell’UE. Canada, Norvegia e Stati Uniti d’America partecipano già al progetto dalla fine del 2021, in virtù della stessa procedura.

SCOPO E AMBIZIONE
La cooperazione tra gli Stati membri dell’UE in materia di difesa non è una novità in quanto tale e in passato è stata condotta in diversi formati, tra cui l’addestramento e l’esercitazione congiunti o l’acquisizione e lo sviluppo di attrezzature militari. La PESCO si basa su questi esempi positivi e migliora la portata, l’obiettivo e i risultati:
La collaborazione tra gli Stati membri dell’UE partecipanti passerà gradualmente da progetti isolati ad attività di cooperazione pianificate e basate sull’impatto con l’obiettivo di creare un panorama di capacità europee più coerente. Si tratta di un quadro e di un processo strutturato per approfondire gradualmente la cooperazione in materia di difesa al fine di fornire le capacità necessarie per intraprendere anche le missioni più impegnative e quindi fornire una maggiore sicurezza ai cittadini dell’UE.
I progetti PESCO riflettono sia il sostegno allo sviluppo delle capacità sia la fornitura di un sostegno sostanziale in termini di mezzi e capacità alle operazioni e alle missioni della politica di sicurezza e di difesa comune. Pertanto, le proposte di progetto della PESCO sono valutate in modo approfondito dal segretariato della PESCO sotto entrambi gli aspetti, dal punto di vista delle capacità e dal punto di vista operativo.
La PESCO integra altre due importanti iniziative in corso: il Fondo europeo per la difesa, che sosterrà finanziariamente alcuni progetti di collaborazione, e la revisione annuale coordinata della difesa (CARD), che sostiene gli sforzi degli Stati membri per individuare meglio le opportunità per nuove iniziative di collaborazione (in particolare i progetti PESCO ). La coerenza di queste iniziative con la PESCO e il loro orientamento verso le priorità di sviluppo delle capacità dell’UE concordate è fondamentale per orientare la nuova dinamica nelle questioni di difesa europea verso un panorama europeo delle capacità più coerente e un pacchetto di forze a spettro completo utilizzabile per operazioni e missioni.
BASI LEGALI
La possibilità per gli Stati membri di impegnarsi – su base volontaria – nella cooperazione strutturata permanente (PESCO) nel settore della sicurezza e della difesa è stata introdotta dall’articolo 42, paragrafo 6, del trattato di Lisbona sull’Unione europea (TUE) che prevede che “quelli Gli Stati membri le cui capacità militari soddisfano criteri più elevati e che hanno assunto impegni reciproci più vincolanti in questo settore in vista delle missioni più impegnative istituiscono una cooperazione strutturata permanente nell’ambito dell’Unione” . Protocollo n. 10 sulla PESCO, allegato al Trattato di Lisbona, stabilisce che la PESCO è aperta a tutti gli Stati membri dotati di maggiori capacità e si impegna a sviluppare intensamente le capacità di difesa attraverso lo sviluppo di contributi nazionali e la loro partecipazione alle forze multinazionali, ai principali programmi europei di equipaggiamento e alle attività dell’EDA nel campo dello sviluppo delle capacità di difesa, della ricerca, dell’acquisizione e degli armamenti.

Il Consiglio europeo del 22 e 23 giugno 2017 ha concordato “sulla necessità di avviare una cooperazione strutturata permanente (PESCO) inclusiva e ambiziosa” per rafforzare la sicurezza e la difesa dell’Europa e contribuire a raggiungere il livello di ambizione dell’UE espresso nella strategia globale dell’UE pubblicato nel 2016.

Il 13 novembre 2017 i ministri di 23 Stati membri hanno firmato una notifica congiunta sulla PESCO e l’hanno trasmessa all’alto rappresentante e al Consiglio. Altri due Stati membri si sono uniti a loro il 7 dicembre 2017. La notifica congiunta ha stabilito i principi della PESCO, l’elenco di impegni comuni ambiziosi e più vincolanti che gli Stati membri hanno deciso di assumere, nonché proposte sulla governance della PESCO. Tra i principi della PESCO concordati dagli Stati membri partecipanti c’è quello che dovrebbe fungere da “quadro giuridico europeo ambizioso, vincolante e inclusivo per gli investimenti nella sicurezza e nella difesa del territorio dell’UE e dei suoi cittadini” . anche gli Stati membri partecipanti“considerare una PESCO inclusiva come lo strumento più importante per promuovere la sicurezza e la difesa comuni in un’area in cui sono necessarie maggiore coerenza, continuità, coordinamento e collaborazione” .

L’11 dicembre 2017, la decisione (PESC) 2017/2315 del Consiglio dell’11 dicembre 2017 ha formalmente istituito la PESCO con la partecipazione di 25 Stati membri. Consente agli Stati membri disposti e capaci di pianificare, sviluppare e investire congiuntamente in progetti di capacità condivise e migliorare la prontezza operativa e il contributo delle loro forze armate. L’obiettivo finale è ottimizzare le risorse disponibili e migliorarne l’efficacia complessiva, in vista delle missioni e delle operazioni più impegnative e contribuendo al raggiungimento del livello di ambizione dell’Unione.

La differenza fondamentale tra la PESCO e altre forme di cooperazione è la natura giuridicamente vincolante degli impegni assunti dagli Stati membri partecipanti. La decisione di partecipare è stata presa volontariamente da ciascuno Stato membro partecipante e il processo decisionale resterà nelle mani degli Stati membri partecipanti in seno al Consiglio. Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri dell’UE.

Oibaf Isilof