Pesticidi nocivi: la Regione Fvg si impegnerà per chiedere soluzioni non pericolose per la salute in ambito vitivinicolo
L’uso del pesticida Clorpirifos-metile, per il quali era stato chiesto l’utilizzo in deroga al fine di combattere la flavescenza dorata nei vitigni del Friuli-Venezia Giulia, è stato scongiurato dalla mancata risposta del Ministero competente: una parziale vittoria per chi si opponeva all’uso di sostanze dichiarate nocive per l’uomo, specialmente a livello neurologico sui bambini. Se il Ministero non ha dato seguito alla deroga, anche grazie alla nostra forte presa di posizione, ciò non toglie che in futuro il pesticida possa essere nuovamente suggerito al mondo vitivinicolo: serve quindi un impegno politico generale a promuovere presso le sedi competenti soluzioni che non corrispondano a prodotti riconosciuti pericolosi o persino banditi dalla comunità scientifica, come accade per il Clorpirifos-metile sia in Europa che negli Stati Uniti. C’è la consapevolezza che eliminare istantaneamente i fitosanitari sia impensabile, vista anche la richiesta globale in ambito agricolo e le malattie che lo affliggono, ma è doveroso che questi non danneggino la salute dei cittadini. Politicamente, va rilevato che in primis gli agricoltori si sono opposti al suo utilizzo, preoccupati anche per la ricaduta negativa sull’immagine della produzione vinicola, ad oggi uno dei principali settori di esportazione del territorio regionale. La mozione che ho presentato, sostenuta dai gruppi di Minoranza in Consiglio Regionale, rimane quindi ancora valida: l’approvazione da parte del Consiglio Regionale ad impegnarsi presso il Ministero affinché si possano esplorare nuove tipologie di fitosanitari promuovendo presso le sedi competenti la ricerca di soluzioni che non impattino significativamente su salute e ambiente, è un risultato significativo, che mi rende soddisfatto.