Petizione: Blocchiamo il progetto del parco fotovoltaico a Leonacco Basso (UD)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Nessuno che venga a dire con il senno di poi e con le lacrime di coccodrillo che non sapeva. Ci sono già le delibere della Regione e del Comune di Tricesimo, ci sono persino i cartelli di avviso ufficiale di inizio lavori fra non oltre 2 mesi.

UNA CATASTROFE AMBIENTALE IN PIENA REGOLA

Stiamo assistendo inermi e rassegnati a uno dei più vili e catrastofici attentati alla natura e all’ecosistema mai perpetrati nella storia della regione Friuli-Venezia Giulia.

La Renantis, società con sede a Milano che si occupa di energie rinnovabili, sta per installare sulla piana compresa tra Leonacco Basso, Fontanbona, Pagnacco e Tavagnacco un orrendo ed enorme impianto fotovoltaico a terra, che occuperà una dozzina di ettari, assestando un colpo mortale a distese di tarassaco, di viole, di bardana, di primule, a grilli, farfalle e microorganismi, a uccelli canterini, fagiani, a scoiattoli, volpi, leprotti, e ai caprioli che da sempre vivono e nidificano nei boschi antistanti il Roccolo di Tavagnacco e la Valle del torrente Cormôr. Il tutto ovviamente mentre si riempiono la bocca delle solite parole come sostenibilità e protezione dell’ambiente.

AMPIO COINVOLGIMENTO

Per chi non lo sapesse, stiamo parlando del polmone verde che scende da Treppo Grande e la vallata che scorre verso sud lungo l’ippovia toccando Felettano, Leonacco Basso, Tavagnacco, Branco, Feletto, Colugna, Rizzi e Udine. Un polmone a due passi da Udine, apportatore di vita e di salute con alberi centenari di quercia, di castagno, di robinia, di nocciolo. Ovvio che i più danneggiati sono gli abitanti residenti nelle citate località e in particolare nella storica villa Tartagna-Colla di Leonacco Basso, ma il coinvolgimento include tutte le associazioni di protezione degli animali e dell’ambiente, tutti gli assessorati all’agricoltura, alla salute pubblica, al turismo, alla cultura, all’educazione.

FRIULI INCREDIBILMENTE AL PRIMO POSTO PER I CASI DI CANCRO

In realtà ogni cittadino dotato di un minimo di buon senso e di autostima dovrebbe sentirsi colpito da questo atto brutale. Qui si sta svalutando l’intelligenza umana e si sta rovinando la reputazione della regione Friuli-Venezia Giulia, che è finita tra l’altro ai primi posti tra le regioni più malate d’Italia pur avendo magnifiche montagne, colline moreniche, risorse boschive, risorgive d’acqua, straordinari fiumi e torrenti, rogge e canali, località marine come Grado e Lignano.

UN APPELLO A CHIUNQUE AMA AUTENTICAMENTE LA NATURA

Questo è anche un appello ai tanti che amano la natura e transitano spesso lungo queste stradine, per passeggiate rilassanti in famiglia o con gli amici, o in bici, o a cavallo. Pure gli organizzatori di camminate ecologiche sono tenuti a far sentire la loro voce. Per non dire poi gli insegnanti delle scuole. Distruggere brutalmente la natura è un danno che si ripercuote in particolare sui bambini e sui giovani. Persino i cacciatori hanno paradossalmente un ruolo in questo contesto. Li contrasto da una vita, per la mia nota militanza a favore di ogni creatura vivente. Ebbene pure loro hanno qui l’occasione di farsi sentire in modo positivo e concreto, dato anche il loro peso politico, contro questo stupro, che è micidiale 100 volte più delle loro stesse doppiette.

NIENTE VIOLENZA MA ATTIVA PARTECIPAZIONE

Nessuno venga a dire che stiamo incitando alla violenza. Siamo gente pacifica e responsabile. Ma davanti a questo crimine organizzato abbiamo il diritto e il dovere di manifestare il nostro rifiuto. Se serve una sommossa di popolo per bloccare questo progetto infame, sommossa sia. L’aspetto più deteriore dell’intera vicenda è la spoetizzazione che uno prova davanti alla insensibilità e alla ignoranza di chi ci governa. Sembra che facciano apposta per farsi odiare, per ampliare il distacco, il baratro esistente tra governanti e cittadini.

Valdo Vaccar

per firmare

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