Piovono polpette, cronaca di un “Assestamento”: Fedriga, “manovra frutto di scelte”. Per le opposizioni le “scelte” sono arbitrarie ed elettoralistiche

“Quello approvato è un assestamento cospicuo e straordinario, caratterizzato da risorse senza precedenti” su questo sia la maggioranza che le opposizioni concordano, ma è sull’utilizzo di ben 811 milioni di euro che lo scontro è aperto. I fondi, ha evidenziato il presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga, derivano principalmente da due fattori: “la crescita economica del Friuli Venezia Giulia – figlia del dinamismo del nostro sistema produttivo, favorito anche dalle scelte importanti compiute dall’Amministrazione nei momenti di difficoltà sul versante della competitività – e dai nuovi patti finanziari sottoscritti con il Governo nazionale. Risorse la cui reperibilità non è stata dunque casuale, ma frutto di precise azioni messe in campo da questa maggioranza, che stanno permettendo di investire in modo mirato e massiccio sulle linee strategiche di sviluppo del territorio”. Insomma tutto merito della maggioranza di centrodestra, ma è davvero così? Difficile crederlo innanzitutto per la qualità espressa dalla compagine di governo regionale, una giunta che definire mediocre è un complimento, basta citare tre assessori che nessuno ci invidia, Riccardi, Roberti e Bini, ed anche sugli altri non c’è proprio nulla di cui essere allegri,  pur con qualche distinguo di competenza. Fedriga in sostanza rivendica successi che solo lui vede, e come novella dea “s”bendata impugna la cornucopia dispensatrice di prebende ed allora, “piovono polpette”, sempre meglio delle “mazzette” di antica memoria,   ma sempre di malgoverno si tratta. In realtà più che un assestamento questa “manovra” ricorda l’orribile metodo di dividere la torta individuando  i soggetti “amici” da accontentare. Lo dice chiaramente il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, intervenendo nella discussione: “37 milioni di euro assegnati con una macedonia di interventi in modo assolutamente discrezionale, senza trasparenza, senza una linea di priorità, senza alcun criterio, senza nessun rapporto con il sistema delle Autonomie locali. Una pagina bruttissima del rapporto fra Regione e i nostri Comuni e dell’autorevolezza del Consiglio. Per ‘favorire la ripresa dell’economia regionale e migliorare il benessere dei suoi cittadini’, recita il titolo dell’emendamento, si fa una palestra di roccia, un camping e si acquista una porzione di un castello da un privato: probabilmente miglioriamo il benessere del proprietario del castello”. Ha chiosato nell’Aula del Consiglio regionale Shaurli richiamando la Corte dei Conti, il consigliere dem ha indicato che “esistono dei principi che devono rispondere al principio di ragionevolezza e non devono violare il principio di imparzialità. E tutti i Comuni devono aver la possibilità di avere un rapporto con la Regione per accedere ai finanziamenti: sono stati dati 37 milioni per accontentare ‘gli amici’ qualsiasi cosa abbiano chiesto e la stragrande maggioranza dei Comuni di questa Regione non sapeva nemmeno ci fosse questa disponibilità”. Ribadendo le “ragioni di emergenzialità e urgenza” che devono motivare le norme, Shaurli ha elencato una serie di interventi contenuti nella norma, sostenendo che “si poteva aspettare la finanziaria e dare possibilità a tutti gli Enti locali di mettere campo le proprie richieste”. “Dopo quattro anni di pantomima sulla riforma degli Enti locali che l’assessore non ha fatto – ha concluso l’esponente dem – siamo di fronte alla vergogna di contributi assolutamente discrezionali”. Così il maggiore partito d’opposizione, il Pd promette futura battaglia: “È sconcertante e privo di ogni chiarezza il metodo attraverso il quale la Giunta Fedriga ha scelto inopinatamente, e senza un vero confronto con tutti i sindaci, di finanziare gli investimenti per gli Enti locali per il rilancio all’interno delle concertazioni. In maniera univoca e con criteri arbitrari, il Centrodestra ha spartito 37 milioni di euro, creando evidenti disparità tra Comuni che chiedevano in alcuni casi di finanziare interventi simili” affermano in una nota i consiglieri del Pd. “Senza ragioni apparenti, alcuni hanno ricevuto un sì e altri una porta in faccia”. “Se l’utilizzo dell’Autonomia regionale si sostanzia in questi 37 milioni stanziati in maniera palesemente discrezionale (accanto ai 103 milioni già previsti), non può che esserci una forte perplessità – aggiungono gli esponenti dem – sulla capacità di rilancio territoriale che questi interventi dovrebbero avere. Dopo quattro anni non è più assolutamente credibile l’attacco che la Giunta e tutto il Centrodestra rivolgono sia al precedente sistema delle Uti, sia all’abolizione delle Province votata all’unanimità da tutto il Consiglio regionale (Centrosinistra e Centrodestra) nel 2016, durante la precedente legislatura”. “A sei anni da quella scelta e dopo quattro di governo del Centrodestra, la Giunta Fedriga – conclude la nota del Partito democratico – ha abbandonato ogni forma di coinvolgimento dei Comuni e di gestione di area vasta, creando delle finte Province che non sono altro se non un’ennesima struttura regionale, gli Edr, che toglie funzioni ai Comuni per accentrarle nelle mani della Regione”. Sul tema salute a rincarare la dose ci ha pensato Mariagrazia Santoro: “La condivisione con il territorio e con i sindaci deve restare una caposaldo, anche e soprattutto quando in gioco c’è la salute pubblica. L’atteggiamento che purtroppo si è verificato nel caso dell’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale (Asufc) di insofferenza nei confronti dei sindaci che chiedevano coinvolgimento negli atti di politica sanitaria che impattano sui territori dei Comuni è stato spiacevole e andrebbe evitato in maniera definitiva fissando in norma una procedura di partecipazione dei sindaci, così come dell’università, attraverso pareri vincolanti”. Santoro aveva presentato un emendamento, bocciato dalla maggioranza di Centrodestra, con cui chiedeva “che la proposta del piano attuativo degli enti del Servizio sanitario regionale, fosse trasmessa alla Conferenza dei sindaci del territorio dove opera l’Asufc, e all’Università degli studi, per l’acquisizione dei relativi pareri vincolanti da rilasciarsi entro trenta giorni”. “Dietro la nostra richiesta – sottolinea la Santoro – c’è il principio sancito dalla costituzione che prevede dove si tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, accanto al quale c’è quello fissato dalla legge ordinaria che afferma che il sindaco rimane il primo referente della salute di una comunità ed è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Negando questa previsione, il Centrodestra avalla l’atteggiamento di chiusura che il direttore dell’Asufc ha dimostrato nei confronti dei sindaci”. Sconcerto espresso anche dal Patto per l’Autonomia: “Dopo oltre 4 anni e mezzo dall’inizio della legislatura e le promesse fatte in campagna elettorale, il mondo degli enti locali è in condizioni peggiori di quelle delle legislature precedenti” – ha affermato il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, commentando il dibattito sull’assestamento di bilancio. “La distribuzione a pioggia di milioni di euro fatta in modo discrezionale dalla Giunta Fedriga non risolve i nodi di una situazione drammatica: mancanza di personale, uffici al collasso, difficoltà a garantire i servizi e a spendere le risorse disponibili, non di rado ferme nei cassetti per progetti non cantierati. Eppure per l’Assessore Roberti tutto sta funzionando alla perfezione, la riforma basata sulle Comunità è a pieno regime e gli Edr sono la risposta giusta alla mancanza delle compiante Province. Evidentemente la Giunta regionale non ha contezza di quello che sta succedendo nei municipi del Friuli-Venezia Giulia oppure sta deliberatamente facendo finta di nulla, e non esercita una delle principali competenze regionali, ovvero la gestione del sistema delle autonomie locali. Certo è che la situazione sta precipitando, prima ce ne rendiamo conto, meglio è”. “Anche con questo assestamento – ha osservato Moretuzzo – la maggioranza ha inteso introdurre nuove misure contributive, sicuramente interessanti sulla carta, ma che sollevano diversi dubbi sulla concreta applicazione. Basti pensare alla misura con cui si crea un canale contributivo rivolto ai titolari di pensione minima per le spese di tipo veterinario per gli animali domestici: paradigmatica sulle modalità di gestione. È veramente incredibile che la Regione costruisca una norma per l’erogazione di contributi di modico valore (massimo 300 euro) e lo è ancora di più nel momento in cui  ’individuazione della platea dei beneficiari viene delegata ai servizi sociali di ciascun Comune che sono in perenne affanno tra carenza di organico e adempimenti amministrativi sempre più onerosi”. Fortemente critico anche Furio Honsell: “Come Open Sinistra FVG abbiamo espresso voto contrario alla legge di assestamento di bilancio 2022 della Giunta Fedriga. Questa manovra, ha un valore di oltre un miliardo, che deriva soprattutto dall’avanzo di amministrazione del 2021. Pertanto è indice che la Giunta l’anno scorso è stata immobile. La manovra è senza alcuna strategia nei confronti delle emergenze ambientali e sociali che si stanno profilando in Regione: aumenterà le iniquità e non preparerà la Regione alla transizione energetica e spreca una massa di risorse mai vista prima nella storia della Regione FVG. Le risorse sono distribuite senza criteri premiali che aiutino il sistema sociale ed economico ad attrezzarsi per il futuro quando non saranno più disponibili tante risorse libere. Ad esempio sono previsti quasi 70 milioni in ristori a fondo perduto per compensare in modo passivo gli aumenti delle bollette energetiche. Milioni sono stati erogati a titolo di prestito infruttifero addirittura a Rete Ferroviaria Italiana. Decine di milioni sono stati erogati ai Comuni senza che venissero verificati criteri di sostenibilità. Non sono stati accolti i nostri emendamenti che prevedevano il potenziamento della Sanità in Carnia né quello che prevedeva il piano di rinnovamento delle attrezzature sanitarie obsolete e borse di specializzazione medica aggiuntive. Clamorosa è stata la bocciatura del nostro emendamento che prevedeva la soppressione del finanziamento di ulteriori 8,5 milioni di euro per una strada che non risponde più alle esigenze di mobilità della regione, quale la Palmanova – Manzano. In conclusione questa è una legge senza prospettiva che risponde alle solite logiche di breve termine di tipo elettorale. Sempre sul tema sanità è intervenuta nel corso del dibattito sull’assestamento Simona Liguori dei Cittadini : “Non possiamo che usare questa sede per segnalare i problemi che toccano i cittadini. E per questo chiediamo spiegazioni sulla notizia della sospensione dell’attività chirurgica ortopedica nell’ospedale di Palmanova, un’attività che riguarda interventi che già oggi portano i pazienti a rivolgersi ad altre regioni. Una situazione che mette inevitabilmente in difficoltà le tante e tante persone che sono in attesa, ad esempio, di protesi di ginocchio o di protesi d’anca: queste, infatti, non sanno dove troveranno una risposta al loro problema, dopo mesi di attesa. Ci rivolgiamo all’assessore affinché individui le migliori soluzioni per i pazienti”. “Come gruppo consiliare abbiamo scelto di presentare tutta una serie di ordini del giorno in cui chiediamo di riattivare i servizi garantiti negli ospedali territoriali, di fare fronte alle difficoltà delle persone ammalate di fibromialgia e delle persone che stanno combattendo contro un tumore”. Voto negativo alla monovra  anche dal Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle:  “Come sempre, abbiamo cercato di dare il nostro contributo con numerose proposte che però non sono state minimamente prese in considerazione, tanto che nemmeno uno dei nostri emendamenti è stato approvato”. “Non c’è stata volontà di confronto da parte della maggioranza, che ha voluto gestire autonomamente una somma mai così cospicua per un assestamento di bilancio – afferma il Gruppo pentastellato -. In particolare sull’ambiente, ma non solo, abbiamo messo sul tavolo idee per fornire al Friuli Venezia Giulia politiche di ampio respiro per affrontare in primis il tema dei cambiamenti climatici ma, più in generale, per provare a disegnare il futuro di questa regione”. “Alcuni spunti, e pensiamo all’integrazione regionale al Reddito delle libertà per le donne vittime di violenza, li avevamo proposti in passato ed erano stati bocciati. Bene che oggi siano stati ripresi in considerazione – concludono gli esponenti M5S -, ma è troppo poco per evitare a questo assestamento un giudizio negativo”.