Polemica Fedriga/opposizioni: meglio trovare rimedi per risollevare la sanità del Fvg
La polemica in tema di sanità tra il Presidente Fedriga e le opposizioni induce a qualche considerazione. Che l’ondata pandemica abbia travolto i sistemi di contenimento del virus accomuna tutti i paesi del mondo occidentale, quindi il FVG non ne poteva essere estraneo, ma la nostra regione ha avuto numeri di contagiati e di morti tra i peggiori d’Italia. Forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più per contenere questi numeri. Già all’inizio della pandemia sconcertò la scelta di non dedicare alcuni ospedali al covid, laddove possibile, il che verosimilmente ha fatto diventare Cattinara fin dalla primavera del 2020 un focolaio di espansione del virus. Nell’ agosto dello stesso anno l’aver ignorato i segnali che mettevano in dubbio la capacità filtrante di alcuni lotti delle mascherine FFP2 in dotazione al personale sanitario contribuì verosimilmente a rinforzare la diffusione del virus proprio nei luoghi di cura per almeno 6 mesi, fino a quando le mascherine “farlocche” non vennero ritirate. E poi sui 12 interventi programmati ex art. 2 D.L. 34/2020 per realizzare percorsi separati covid/nocovid nei Pronto soccorso del FVG ne risulta attivato uno soltanto, almeno secondo l’ultimo rapporto della Corte dei Conti. Mente la promiscuità delle degenze nei reparti ospedalieri faceva inevitabilmente salire il numero dei contagi e dei morti tra i pazienti ricoverati, come è emerso a Cattinara nei primi mesi del ‘21. E infine, ma non trascurabile, il deprecabile uso di far eseguire i tamponi ai sospetti covid nei centri appositi, anche i soggetti febbricitanti e con sintomi, che quindi dovevano uscire dall’isolamento e molti utilizzare il trasporto pubblico, e proprio nel più alto momento di contagiosità. Quindi questa amministrazione non sembra esente da responsabilità per le suddette carenze, anche se è vero che al suo esordio ha trovato una sanità falcidiata dalla riforma Serracchiani. Ma era un anno e mezzo prima dello scoppio dell’epidemia e quindi c’era tempo per iniziare a mettere in sicurezza gli ospedali, la rete di emergenza e gli altri presidi, piuttosto che continuare sulla via dei tagli indicati dalla riforma del PD. Un’ ultima parola sugli operatori sanitari chiamati in causa, medici e infermieri sono anch’essi vittime delle carenze e della disorganizzazione con cui si è affrontata l’epidemia. E in più i medici ospedalieri del FVG sono i peggio pagati d’Italia, non hanno prospettive di carriera, sopportano turni massacranti, come del resto gli infermieri, che oltre a “godere” di trattamenti economici assai poco generosi, aspettano da un anno il pagamento delle ore di lavoro extra fatte per eseguire le vaccinazioni anticovid. Invece di insistere con queste polemiche bisognerebbe finalmente por mano ad una seria analisi della situazione per trovare i rimedi, anche perché non bisogna dimenticare che oltre al covid ci sono gli infarti, gli ictus, i tumori, ecc. ecc. e questi pazienti stanno subendo danni enormi dal protrarsi dell’ inefficienza. Walter Zalukar Consigliere Regionale FVG – Gruppo Misto