Progetto Bee Nip: monitorare la qualità ambientale utilizzando le api come bioindicatori
Primi dati per il progetto Bee Nip (bee è il termine inglese per ape, ndr), con il quale il NIP – Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della Provincia di Pordenone ha deciso, a partire dalla primavera 2022, di monitorare la qualità ambientale utilizzando questi utili insetti quali bioindicatori.
Le 10 arnie poste in vari punti della zona industriale di Maniago (8 in tutto, due in ognuno dei 4 siti) e in contesto non industriale a Cimolais (2 arnie da utilizzare quale metro di paragone) hanno permesso di analizzare campioni di polline e miele che ora, a un anno di distanza dall’avvio in collaborazione con il Comune di Maniago (che ha anche sostenuto economicamente l’iniziativa), hanno raccontato di una situazione ambientale senza particolari criticità.
“Con questo progetto – ha commentato il presidente del Consorzio NIP Renato Piazza – volevamo ricercare la presenza di contaminanti ambientali nel territorio: dati alla mano essi il miele potrebbe essere destinato al consumo umano. Anche le analisi sul polline non hanno evidenziato particolari criticità. Ma continueremo le analisi nei prossimi anni in modo ancora più mirato. Delle api possiamo fidarci, tanto più che nei loro voli possono anche arrivare fino a 3 km dalla loro arnia, compiendo quindi una “mappatura” molto ampia del territorio maniaghese”.
Coinvolte nelle analisi 500 mila api. Sono state realizzate 3 analisi di polline (aprile, maggio, giugno) per un totale di 24 campioni consegnati ai laboratori. Due invece le analisi sul miele, per 10 campioni. Le analisi sono state realizzate per verificare la presenza di 314 differenti elementi tra metalli, IPA, PCB, diossine e pesticidi organici e inorganici. Il progetto ha valenza triennale e ora si entra nel clou del suo sviluppo.
“Non abbiamo evidenziato criticità – ha concluso Piazza – confrontando polline e miele della zona industriale di Maniago con quelli di Cimolais. Ma ora le annate successive ci permetteranno di valutare un set di dati più consistente e di fare ulteriori ragionamenti, anche confrontando i dati rilevati col biomonitoraggio con quelli risultanti dalla modellazione degli inquinanti atmosferici, nonché coi dati dei campionamenti condotti dall’Arpa Fvg in altri contesti territoriali”.
Il NIP – Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione della Provincia di Pordenone vede insediate nelle sue zone industriali (Maniago, Montereale Valcellina Valtellina, Meduno, Pinedo Claut-Cimolais ed Erto e Casso) oltre 165 aziende per circa 4 mila 500 persone occupate. Proprio alle aziende in questi periodi segnati dalla siccità è stato lanciato l’appello di non falciare le aree verdi – ove possibile – per lasciare fiori spontanei utili per le api e quindi di conseguenza per il proseguimento del progetto Bee Nip. Lo stesso NIP sta eseguendo questi sfalci mirati nelle aree di sua competenza. Il progetto prosegue quanto realizzato nel 2021, quando il Consorzio aveva realizzato uno studio riguardante la modellazione delle emissioni inquinanti condotto con la collaborazione dell’Università degli Studi di Udine. Da qui la scelta di puntare sulle api, bioindicatore attivo sul territorio gestibile dall’uomo e con un’alta copertura del territorio (basti pensare che per produrre 1 kg di miele sono richiesti più di 100 mila voli di foraggiamento in un raggio di circa 1.5 – 3 km dall’arnia).