Progetto di legge di Patto per l’Autonomia: «La Regione sostenga le piccole botteghe e i negozi di vicinato»
Un progetto di legge che prevede l’erogazione di finanziamenti regionali per i piccoli Comuni (ovvero entro i 3 mila abitanti) finalizzati a sostenere i “buoni spesa solidali”. Lo ha illustrato oggi, martedì 5 marzo, all’Aula il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, che lo ha promosso e ora sarà esaminato dalla II Commissione. I buoni – sull’esempio di una riuscita sperimentazione del Comune di Mereto di Tomba poi replicata con successo anche da altre amministrazioni comunali – andrebbero assegnati ai nuclei familiari per essere spesi negli esercizi commerciali presenti sul territorio comunale e convenzionati con il Comune stesso. L’iniziativa realizzerebbe in tal modo un duplice obiettivo: da un lato, permetterebbe di incrementare l’indotto economico di questi negozi – riconoscendone inoltre il rilevante ruolo sociale svolto nei piccoli comuni –; dall’altro, offrirebbe un importante aiuto economico alle famiglie. Più nello specifico, la norma dà quindi la possibilità ai Comuni che intendono avviare questa iniziativa di ricevere un aiuto economico dalla Regione pari alla cifra che loro stessi destineranno all’erogazione dei buoni spesa poi destinati alle famiglie, secondo modalità e forme in gran parte stabilite autonomamente dai Comuni, per un importo complessivo di 600 mila euro per il 2019 e il 2020.
«Siamo per supportare in modo forte i piccoli negozi, in particolare quelli presenti nei comuni montani e in quelli di piccole dimensioni – afferma il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli –. In questi casi le botteghe non sono solo delle attività economiche in grado di garantire i servizi di prossimità indispensabili, ma diventano veri e propri presidi di welfare di comunità». «La norma presentata nasce dai territori – spiega il capogruppo Massimo Moretuzzo –, riprende esperienze frutto di buone prassi sviluppate da alcuni Comuni, con risultati significativi. È importante che la Regione le sostenga e ne favorisca la diffusione».
Il progetto di legge prevede che, entro una cornice normativa individuata dalla Regione, i Comuni possano declinare l’iniziativa stabilendo le migliori modalità operative rispetto alla propria realtà di appartenenza, eventualmente anche – ed è un aspetto auspicabile – attraverso l’individuazione di forme complementari e integrative di intervento, ipotizzando per esempio l’attivazione di sinergie specifiche al fine di promuovere i cosiddetti prodotti “a km 0” e l’economia solidale. «Crediamo fortemente, e ci impegneremo in questo senso, nella costruzione di una rete di economia solidale, basata sui principi della sostenibilità sociale e ambientale», conclude Moretuzzo.