Giú le mani dal Tagliamento

Una cricca di impuniti si è impossessata delle nostre vite, dei nostri beni, dei nostri diritti e del futuro dei nostri figli. Giorno dopo giorno impone le sue decisioni con la mala fede di chi se ne frega di garantire la partecipazione dei cittadini, ossia il fondamento della Democrazia e della Costituzione. Esercitando un potere basato sulla rassegnazione della gente, sul servilismo dei burocrati regionali e dei mezzi di informazione, la cricca favorisce le peggio cose: una acciaieria nella Laguna di Marano, la morte del lago di Cavazzo, tanto per citarne alcune. Ora, dopo anni di tira e molla, vuole dare il colpo di grazia al Tagliamento con una operadevastanteche, con il pretesto della sicurezza idraulica, darà l’assalto al fiume che è il simbolo del Friuli, lo scrigno della biodiversità e l’anima delle sue riserve idriche: la “traversa” di dignano!!! ! La chiamano “traversa laminante” e invece non è altro che una vera e propria diga! Si tratta di una opera imponente in cemento armato che dovrà attraversare l’esteso alveo a ridosso del ponte di Dignano. Munita di paratoie mobili e di una strada che la sovrasta, la diga avrà bisogno di fondazioni profonde per evitare il sifonamento e il risentimento delle attigue pile del ponte. Al tempo stesso l’alveo viene stravolto e trasformato in un gigantesco bacino di espansione munito di scogliere a difesa delle rive e dei relativi abitati. Si tratta di un’opera devastante, costosa, dall’esito incerto e promossa al di fuori delle regole vigenti, senza la VAS, le soluzioni alternative e la dovuta valutazione dei costi / benefici: decisa a priori e approvata a cose fatte. Per raggiungere lo scopo e imporlo ai sindaci rivieraraschi, senza che abbiano gli strumenti per dire la loro, la cricca si è avvalsa di un consulente ancor prima di optare per una soluzione che sarà cambiata in corsa, tanto da portare i costi dagli iniziali 40 milioni, ai 200 milioni di euro e pur senza i necessari approfondimenti che comprovino la validità del progetto. Tanto basta per emettere una delibera e decidere l’affidamento della progettazione definitiva a scatola chiusa. Al di là là dei costi spropositati e dell’impatto che stravolge e squalifica le qualità ambientali del fiume, l’opera con le sue fondazioni profonde finirà per aumentare la portata delle acque di superficie e nel contempo per comprimere il deflusso della corrente di subalveo, sino a condizionare in modo irreparabile gli acquiferi della pianura friulana che per la quasi totalità sono alimentati dal Tagliamento. Fermiamoli sino a che siamo in tempo! il futuro è nelle nostre mani e uniti si vince

Tibaldi Aldevis Comitato per la Vita del Friuli Rurale