Progetto europeo “Cultural Heritage in Action”: Palmanova al meeting internazionale sulla condivisione del patrimonio culturale
Si è da poco conclusa la cinque giorni di incontri internazionali della rete ERRIN, partner del Progetto europeo Cultural Heritage in Action. L’Amministrazione comunale di Palmanova ha partecipato, come sito UNESCO, rispondendo all’invito arrivato dalla Regione FVG, a tre giornate di lavoro.
Un dibattito e lavoro attivo di condivisione che si è svolto a distanza, online, mettendo in collegamento municipalità, enti e istituzioni culturali e turistiche provenienti da Finlandia, Bulgaria, Francia, Danimarca, Belgio, Croazia, Spagna, Irlanda, Olanda, Slovenia, Germania oltre che dall’Italia.
“Per il nostro paese eravamo presenti noi di Palmanova e i rappresentanti del Parco Archeologico del Colosseo. È stato molto interessante, oltre che un onore, presentare Palmanova ad un pubblico così qualificato, condividendo le esperienze di sviluppo con le migliori realtà storico culturali europee. Abbiamo voluto rimarcare come la dimensione partecipativa, attraverso il rapporto con il variegato mondo dell’associazionismo, rappresenti un fondamentale ponte tra cittadini e amministrazioni locali”, commenta la vicesindaco e assessore comunale alla cultura Adriana Danielis.
Tre mattinate dedicate alla partecipazione e al peer learning, una metodologia di scambio di idee e buone pratiche, alla condivisione delle esperienze di gestione del patrimonio anche attraverso il lavoro a gruppi sulla gestione e la comunicazione del patrimonio, sull’inclusione sociale e sul coinvolgimento delle comunità maggiormente vulnerabili tramite iniziative progettuali di coinvolgimento attivo della popolazione.
Ad ospitare virtualmente l’incontro la Scozia con il suo progetto di valorizzazione del Vallo di Antonino che, dalla zona di Glasgow, interessa la regione per circa una sessantina di chilometri con i resti di una fortificazione costruita durante la massima espansione dell’Impero romano, nel II secolo d.C. Il progetto di sviluppo dell’area e di coinvolgimento delle comunità locali per creare cultura ed economia, anche attraverso l’uso di mezzi digitali e tecnologici, è stato il punto di partenza della discussione e delle progettualità sinora realizzate.
E conclude l’assessore Danielis: “Il digitale è senz’altro uno strumento di innovazione che durante la pandemia è stato utilizzato estensivamente in tutte le realtà europee con cui ci siamo confrontati. Tale strumento, è un pensiero che abbiamo condiviso, non rappresenta tuttavia una soluzione esclusiva ma una potenzialità complementare per integrare il tradizionale rapporto di partecipazione al bene culturale. Per fare questo si rende necessario un ulteriore passo avanti come la formazione digitale, in misura sempre più ampia tra le fasce di popolazione. Certamente la nuova frontiera sarà quella di puntare sull’uso integrato di ambiente digitale e non, per incrementare e migliorare la fruizione del patrimonio culturale”.