Prosegue il percorso congressuale di Patto per l’autonomia. Giovedì scorso Udine al centro del dibattito

Nella sala della circoscrizione di Cussignacco giovedì 17 ottobre erano presenti molte persone ad ascoltare la presentazione del percorso congressuale del Patto per l’Autonomia, che si svolgerà il prossimo 30 novembre a Palmanova a conclusione di una serie di incontri territoriali in corso in diversi luoghi della regione.

L’incontro di Udine, infatti, è stato preceduto da quelli di Gorizia, Lusevera, Gemona e sarà seguito da diverse altre riunioni, dalla Carnia a Trieste, con l’obiettivo di coinvolgere non solo le persone aderenti al partito, ma anche la pluralità di soggetti civici con i quali il Patto sta collaborando da tempo, proponendo l’idea di una rete federativa che unisca le esperienze civiche e autonomiste, in linea con l’esperienza maturata in occasione delle ultime elezioni regionali che ha portato all’elezione di 5 consiglieri regionali. In questo senso è stata molto significativa la presenza all’incontro di Cussignacco di tanti rappresentanti delle realtà civiche udinesi che fanno parte della maggioranza in Consiglio comunale e che hanno preso parte al dibattito aperto dai rappresentanti cittadini del Patto per l’Autonomia.

Fra questi, oltre ai consiglieri comunali Stefania Garlatti-Costa e Lorenzo Croattini, c’era anche l’assessore Federico Pirone, che ha comunicato ufficialmente il suo impegno con il Patto: «Credo che sia indispensabile lavorare al radicamento di un soggetto politico territoriale, che interpreti l’Autonomia con una lettura profondamente europeista e in grado di valorizzare le straordinarie diversità delle nostre comunità».

«L’incontro di Cussignacco – ha aggiunto il coordinatore cittadino del Patto, Massimo Brianese – è stato una tappa importantissima per la presenza di tanti rappresentanti delle realtà civiche cittadine, ma anche per il ruolo che Udine ha nel panorama regionale. La vittoria delle forze che hanno sostenuto De Toni è stata fondamentale non solo per la città, ma per tutto il Friuli. Per questo è necessario recuperare l’entusiasmo che era presente durante la passata campagna elettorale e dimostrare che, anche con determinazione e scelte coraggiose, siamo in grado di ottenere risultati importanti».

A tirare le conclusioni del dibattito, nel quale sono stati affrontati vari aspetti relativi sia alla realtà regionale che a quella comunale, è stato il segretario e consigliere regionale Massimo Moretuzzo: «Siamo impegnati in un percorso inedito, pensiamo sia indispensabile ritrovare degli spazi di dibattito e di confronto politico e riteniamo che il tema della partecipazione sia cruciale. Per questo come Patto abbiamo attivato non solo questi incontri territoriali, ma anche strumenti come la rivista online Il Passo Giusto e la scuola di politica “senza poltrone” Territori in movimento».

«Faremo sentire la voce di Udine anche dentro il Consiglio regionale – conclude il segretario del Patto –, visto che fino ad oggi l’amministrazione Fedriga ha escluso la capitale del Friuli dalla distribuzione dei contributi che sono andati per la maggior parte ai Comuni di centrodestra. Mentre a Trieste si spendono quasi 200 milioni per gli uffici regionali a Porto Vecchio e 60 milioni per l’ovovia, a Udine non arriva un euro per opere strategiche come la riqualificazione di Borgo Stazione o l’area dell’ex Safau: inaccettabile».