Referendum: “le ragioni del ‘si’’ nel contesto regionale”

Le ragioni per votare ‘Sì’ ai quattro quesiti referendari sul lavoro, promossi dalla CGIL  assumono particolare rilevanza nel contesto del Friuli Venezia Giulia, dove fenomeni come la precarietà occupazionale e gli infortuni sul lavoro rappresentano sfide significative. Il primo quesito mira a ripristinare la possibilità di reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa, abrogando le norme introdotte dal “Jobs Act” che limitano questa tutela. In Friuli Venezia Giulia, la precarietà lavorativa è diffusa, con un’alta percentuale di contratti a termine e forme di lavoro atipiche. Secondo la CGIL regionale, nel 2023 solo il 9,6% delle 269.000 assunzioni è stato a tempo indeterminato, mentre il restante 90% ha riguardato contratti precari . Ripristinare il reintegro in caso di licenziamento illegittimo rafforzerebbe la sicurezza occupazionale in un mercato del lavoro già instabile. Il secondo quesito propone di abrogare il limite massimo all’indennizzo per i lavoratori licenziati illegittimamente nelle piccole imprese, consentendo al giudice di determinare l’importo basandosi su criteri equi. In regione il tessuto produttivo è caratterizzato prevalentemente da piccole e medie imprese. L’eliminazione del tetto all’indennizzo garantirebbe una maggiore equità e tutela per i lavoratori di queste realtà, spesso più vulnerabili a pratiche di licenziamento scorrette. Il terzo quesito intende reintrodurre l’obbligo di indicare causali specifiche per l’assunzione a tempo determinato, limitando l’uso indiscriminato di contratti a termine. Su questo punto, la regione presenta un alto tasso di contratti precari. Nel 2023, su 269.000 assunzioni, 136.000 erano a termine e 43.000 in somministrazione . Reintrodurre le causali aiuterebbe a contrastare la precarizzazione del lavoro, promuovendo contratti più stabili e duraturi. Il quarto quesito propone di estendere la responsabilità in caso di infortuni sul lavoro anche al committente, non solo all’appaltatore e subappaltatore. Analizzando il Friuli Venezia Giulia si registra un aumento degli infortuni sul lavoro. Nei primi due mesi del 2025, l’Italia ha visto 138 infortuni mortali, con un incremento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024; anche la regione ha pianto diverse vittime . Estendere la responsabilità al committente incentiverebbe una maggiore attenzione alla sicurezza lungo tutta la filiera produttiva. In sintesi, votare ‘Sì’ ai quattro quesiti referendari – conclude Mauro Capozzella M5S – rappresenta un passo verso un mercato del lavoro più equo, stabile e sicuro, affrontando direttamente le criticità presenti nel Friuli Venezia Giulia. La CGIL regionale sottolinea l’importanza di questa consultazione come un impegno civico per migliorare le condizioni lavorative.

Mauro Capozzella ex consigliere regionale