Riflessione alla comunità ebraica
Vorrei dedicare questa riflessione alla comunità ebraica. Ricordo come fosse ieri le gite scolastiche alla Risiera di San Sabba (campo di concentramento di Trieste). Al tempo eravamo bambini spensierati, proprio come quelli che l’esercito israeliano sta barbaricamente sterminando in questi giorni. Ricordo il silenzio tombale, le mura recintate e le stanze microscopiche dove venivano costantemente stipati ebrei, omosessuali e rifugiati politici. Siamo cresciuti così, noi, figli dell’Occidente, a suon di film sull’olocausto, educati a non dimenticare, a non ripetere gli errori del passato. Vorrei che la comunità ebraica fosse ben consapevole del danno che le politiche scellerate di Netanyahu stanno provocando all’opinione pubblica internazionale. Vorrei che foste consci che moltissimi italiani non vi sosterranno più come avrebbero fatto fino a qualche mese fa, e che le future generazioni potrebbero non considerarvi più vittime, bensì carnefici. Dispiace molto dirlo, dal momento che non tutti gli israeliani sono fondamentalisti da condannare con fermezza, ma il genocidio perpetrato dal vostro esercito
non potrà mai essere perdonato, né tantomeno dimenticato. Fino ad oggi sono morti oltre diecimila bambini. Si tratta di una vera sconfitta, non soltanto per voi, ma per tutto il genere umano. Vi lascio con una poesia del poeta e mostro sacro Primo Levi, mai più attuale di oggi
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
Mathias PdS