Rifondazione Comunista di Gorizia su sospensione trattato di Schengen
Il partito della Rifondazione Comunista di Gorizia apprende con molta preoccupazione la notizia della sospensione del trattato di Shengen sul confine italo-sloveno annunciato dal Governo italiano. Il provvedimento sbandierato per questioni di sicurezza derivanti dal conflitto in atto tra Israele e Hamas e dall’allarme attentati in Europa ed in occidente, è eccessivo e fondamentalmente inutile. Difficilmente dei semplici controlli frontalieri possono fermare un traffico d’armi e di terroristi su un confine che da sempre è permeabile, anche in periodi storici in cui era pesantemente presidiato.
La chiusura dei confini e il ripristino dei controlli sembrano piuttosto un facile modo per “risolvere” momentaneamente il problema dei migranti sulla rotta balcanica, aumentando i disagi per chi cerca di sfuggire dalla fame e dalle zone di guerra. Inoltre la sospensione della libera circolazione tra Italia e Slovenia sembra essere la prova generale per il ripristino dei confini cari ad una destra nazionalista e sovranista da sempre avversa ad una unione dei popoli.
La libera circolazione attraverso il confine italo-sloveno, in particolar modo a Gorizia, è stata una grande conquista per due comunità, quella slovena e quella italiana, che per secoli hanno vissuto in armonia, e che sono state artificiosamente divise per più di 50 anni. Non per caso le due città saranno Capitale Europea della Cultura nel 2025.
Già durante l’emergenza legata al Covid-19 abbiamo assistito ad una blindatura del confine che ha nuovamente diviso la città “unica” di Gorizia e Nova Gorica, con il ripristino di barriere ed il blocco totale della circolazione: una misura che ha avuto pesanti strascichi sulla vita sociale, culturale ed economica della comunità transfrontaliera.
La città di Gorizia e tutta la zona confinaria italo-slovena non può sopportare ed accettare una nuova separazione, la chiusura dei confini e il ripristino dei controlli sembrano solo uno sfoggio di forza nonché un inutile spreco di risorse. La scusa della sicurezza nuovamente viene usata solo per limitare le libertà personali e aumentare le misure di uno stato coercitivo caro alle nuove destre nazionaliste.
Rifondazione Comunista crede fortemente nell’abolizione dei confini e nell’unione dei popoli come strumento di evoluzione della civiltà e pacificazione dei conflitti. In Italia, a detta dello stesso governo, non c’è pericolo attentati, ma si promuove un intervento di chiusura dei confini che ha un chiaro significato culturale e sociale, mentre dal punto di vista pratico e preventivo molto debole.
Il segretario del circolo di Gorizia
Thomas Lenardi