Riforma degli enti locali. Forti perplessità degli amministratori all’incontro del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia
Hanno espresso forti perplessità sul disegno di legge di riforma degli enti locali i numerosi amministratori che hanno partecipato all’incontro sul tema, organizzato dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia venerdì scorso 25 ottobre a Villa Zamparo, a Basiliano, in vista della prossima discussione in Aula del ddl. Il rischio – hanno rilevato – è di licenziare una norma che non affronta le reali criticità dei Comuni, in primis quella relativa alla mancanza di personale e di spazi assunzionali.
Dubbi sono stati espressi da parte dei presenti anche sull’opportunità di ricostituire le Province, mentre gli auspici hanno anticipato diverse delle questioni che questa mattina (lunedì 28 ottobre, ndr) sono state poste con forza all’assessore Roberti da parte dei membri del CAL, il Consiglio delle Autonomie locali. In particolare è emersa la necessità di prevedere delle condizioni inderogabili per la costituzione di quelle che la norma chiama “Comunità”, come, ad esempio, una soglia minima determinata in base al numero di Comuni aderenti e/o di abitanti coinvolti e dei finanziamenti a sostegno delle fasi di start up delle nuove aggregazioni.
I consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, da parte loro, hanno ribadito l’opportunità che il percorso della nuova riforma trovi degli spazi adeguati di confronto con i Sindaci e gli amministratori locali, affrontando le criticità che questi quotidianamente vivono nei propri Enti.
«È stato importante ascoltare le impressioni delle tante persone intervenute a questo incontro, che hanno confermato i vari dubbi che abbiamo su questo disegno di legge – dichiara il capogruppo Moretuzzo –. Ora lavoreremo per migliorarlo e per dare il nostro contributo in aula, anche se non sarà impresa facile. Purtroppo ancora una volta l’amministrazione regionale ha deciso di partire con una nuova riforma mettendo mano alla gestione dei Comuni, invece che iniziare dall’assetto dell’Ente Regione, che è il vero Moloch da affrontare. Se non si parte da lì e dal decentramento sul territorio delle funzioni oggi gestite dalla Regione, sarà difficile riuscire a produrre dei cambiamenti veri e duraturi».