Ritorna Estensioni Jazz Club Diffuso: a San Vito al Tagliamento

La rassegna, nata già dal 2015 da una idea di Stefano Buian, presidente della friulana Slou Società Cooperativa, come Estensioni Music in Village, si è declinata dal 2021 in Estensioni Jazz Club Diffuso con la sfida di portare la ricchezza del jazz club lontano dai contesti metropolitani e presso un pubblico che non ha storicamente avuto occasione di vivere queste esperienze nel proprio territorio. Una programmazione che si è svolta e si svolgerà geograficamente lungo terre di confine, storico, culturale, etnico e anche religioso e che esplora diverse anime e sonorità del jazz, in dialogo con musica elettronica, classica contemporanea, folk, world music, pop, rock e altro ancora. Le località scelte sono posti di confine, collegate da vie percorse dall’uomo sin dai tempi più antichi e che si sovrappongono sia con la “via dell’ambra” che collegava il Baltico all’Adriatico, sia con strade romane come la Via Annia Antica che lungo il litorale adriatico si collegava con la Romea che conduceva a Roma. Nel 2023 Estensioni Jazz Club Diffuso, che vede ancora il sostegno del Ministero della Cultura, si muoverà nuovamente su sei regioni italiane, partendo proprio dal Friuli Venezia Giulia.
Con la direzione artistica di Luca d’Agostino confermata anche per quest’anno, il primo appuntamento di Estensioni Jazz Club Diffuso 2023 previsto per il 4 marzo è un’anteprima nata con la collaborazione di San Vito Jazz 2023 (Comune di San Vito al Tagliamento Assessorato alla Vitalità e ARCI Cral Galante Ciliti). Alle ore 21.00, presso l’ARCI Cral di Ligugnana (via Vittorio Veneto, 13) avremo l’opportunità di ascoltare lo straordinario progetto FAWDA.
Sorta a Bologna da un’idea di Fabrizio Puglisi, Danilo Mineo, Reda Zine e Brothermartino, la ricerca dei Fawda deriva dall’incontro tra elettronica, jazz contemporaneo e musica Gnawa marocchina legata al suono basso e caldo del Guembrì, strumento tradizionale a tre corde, testimone di una cultura musicale legata alla trance, alla guarigione, al sufismo e ad antichi culti di possessione. Il loro lavoro discografico è il risultato dei materiali elaborati in seguito alle ricerche sul campo effettuate durante i viaggi in Africa e dalle collaborazioni con i musicisti incontrati tra Marocco, Egitto ed Etiopia. Dopo l’uscita del primo album LP “Road to Essaouira” (Original Cultures, 2014) e a seguito della selezione tra le proposte artistiche vincitrici del bando a sostegno delle produzioni musicali Bologna Città Unesco della Musica 2020, i Fawda, in collaborazione con la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna, presentano il nuovo lavoro discografico in formato digitale e in vinile EP dal titolo “Abou Maye” e dell’omonimo video dell’illustratore Squaz. L’EP contiene due brani (Abou Maye e Semien Hotel) realizzati in coproduzione con l’etichetta Brutture Moderne.