Romans d’autore. Di scena Sergio Tavčar, telecronista sportivo di Telecapodistria
Giunge al sesto appuntamento il ciclo di presentazioni librarie della rassegna Romans d’autore, organizzate dall’Assessorato alla Cultura di Romans d’Isonzo in collaborazione con l’associazione Teatro Tutto Tondo di Buttrio e la libreria Faidutti di Gorizia. Ospite del prossimo incontro sarà Sergio Tavčar, telecronista sportivo di Telecapodistria dal 1971. Specializzato in basket, nuoto e tennis ma competente nei più svariati ambiti sportivi, contraddistingue da sempre le sue telecronache e i suoi servizi con uno stile incisivo e peculiare che rifiuta i buonismi e i luoghi comuni. Considerato talora un giornalista controcorrente per le sue posizioni nette, grande amante della pallacanestro basata sulla tecnica e detrattore di quella incentrata sugli aspetti fisico-atletici, racconta semplicemente le cose per quello che sono e per come avvengono.
Conosciuto in tutta Italia grazie alla diffusione di Telecapodistria, Sergio Tavčar acquisì una ancora maggiore popolarità durante gli anni ’80, quando assieme a Dan Peterson formò quella che molti appassionati di basket reputano la miglior coppia di commentatori che la pallacanestro abbia mai avuto. Per citare uno dei tanti aforismi di Sergio Tavčar ormai adottati dagli amanti della pallacanestro, il basket è uno sport logico per gente intelligente: se non ci arrivi, lascia perdere! Giovedì 20 aprile alle 18:00 l’autore presenterà “L’uomo che raccontava il basket” edito da Bottega errante edizioni. Il telecronista Tavčar dialogherà con Jan Zavrtanik, allenatore di basket sloveno, e Daniele Cumin, dirigente sportivo. Il libro mescola autobiografia, storia e testimonianze in un flusso che porta il lettore, anche quello non appassionato di sport, dentro un territorio che sborda, che tocca la politica, la società, l’Europa. È la narrazione della pallacanestro jugoslava (ed ex-jugoslava) che arriva fino ai giorni nostri, vista con gli occhi di chi l’ha conosciuta e vissuta da vicino, seguendola per passione e per professione per oltre cinquant’anni. È la vicenda della Jugoslavia, delle sue genti, dei suoi popoli e delle loro peculiarità. Una storia raccontata per aneddoti ed episodi, senza nessun intento storiografico, in cui i fatti, compresi quelli legati alla dissoluzione, emergono talvolta dallo sfondo nello stesso modo in cui emersero nella vita degli (ex) jugoslavi.
Infine, è anche il racconto personale dell’autore, che non vuole farsi sentire a tutti i costi urlando per mania di protagonismo, ma che semplicemente ci mostra i fatti così come li ha raccontati, fra emozioni, disavventure e ricordi.