Sanità: Conficoni (Pd), Alessandro Ciriani complice del disastro
«La faccia tosta con cui l’eurodeputato Alessandro Ciriani si unisce al fratello ministro nel cercare di smarcarsi dalla penalizzante gestione della sanità pordenonese è davvero grande. Durante i suoi due mandati da sindaco in più occasioni lo abbiamo sollecitato a battere un colpo contro le scelte politiche che hanno danneggiato il Friuli occidentale, ma è rimasto colpevolmente in silenzio, come del resto il suo partito Fdi, avallando tutte le decisioni di Fedriga e Riccardi. Che ora speculi sulla salute delle persone alimentando lo scontro di potere in atto nella destra per la guida della Regione è davvero triste». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), commentando l’intervista con cui l’eurodeputato Alessandro Ciriani, dopo averle a lungo ignorate, ha fatto proprie le critiche del Partito Democratico sul malgoverno della sanità.
«Il successo della lista civica Pordenone in Salute alle ultime elezioni – prosegue il consigliere dem – attesta l’insofferenza dei cittadini verso un problema aggravato da chi governa ormai da molti anni il Friuli Venezia Giulia. Il taglio lineare alla spesa per il personale, il commissariamento dell’Asfo che ha bloccato per oltre un anno la nomina dei nuovi primari e il raddoppio del sottofinanziamento pro capite rispetto alle altre aziende sanitarie, hanno senza dubbio aumentato le difficoltà della sanità pordenonese, penalizzata anche dagli iniqui tagli a senso unico del piano oncologico e dei punti nascita. Più volte abbiamo chiesto all’amministrazione guidata da Alessandro Ciriani di fare squadra nel rivendicare un cambio di rotta, ma sacrificando l’interesse del territorio sull’altare dell’appartenenza politica l’ex sindaco ha bocciato tutte le nostre proposte, compresa quella di indire gli stati generali della sanità. Che ora rivendichi un nuovo metodo di gestione fondato sull’ascolto degli operatori, dunque, è quantomai spudorato. L’avere affossato la consulta comunale che doveva vigilare sui tempi dell’ospedale, scomparsa dai radar dopo l’elezione di Fedriga, poi, rende ancora più inaccettabile e contraddittorio il suo maldestro tentativo di sfruttare i clamorosi ritardi nell’apertura della struttura per alimentare una polemica figlia delle ambizioni personali dei Fratelli (d’Italia)».