Sanità: è sempre colpa del cittadino?
Leggo sui giornali: troppe chiamate non urgenti al 112. Le liste di attesa sono drammatiche perché vi sono troppe richieste inappropriate, i Pronto Soccorso scoppiano perché troppa gente si rivolge agli ospedali per motivi impropri, la Centrale Operativa Regionale dell’emergenza è in sofferenza perché molte telefonate non sono giustificate dall’urgenza.
In altre parole, se il servizio sanitario è in difficoltà, è perché il cittadino non sa scegliere.
E proprio qui sta il cuore del problema. Non deve essere la persona a scegliere a chi rivolgersi, deve essere il sistema sanitario a offrire al cittadino un punto di riferimento certo, capace di comprendere il problema posto e di modulare la risposta a seconda della tipologia e dell’urgenza della questione. Vale per l’emergenza come per tutte le altre cose.
Chi scrive è stato, tra le altre cose, il fondatore del SISTEMA REGIONE SOCCORSO FVG – 118. Come si sa il FVG e l’Emilia Romagna sono state le prime due regioni italiane ad attivare in contemporanea nel giugno 1990 il numero di telefono unico 118. Siamo stati un esempio virtuoso. Si chiamava “unico” non solo perché raccoglieva tutte le chiamate assorbendo tutti i numeri telefonici in essere fino a quel momento, ma anche perché dava risposte su tutte le questioni legate all’emergenza sanitaria: dalla traumatologia ed infortunistica, agli incidenti, ai malori, alle pluriemergenze, alla guardia medica, all’urgenza veterinaria ed ambientale, fino al semplice consiglio telefonico. Per la popolazione era, appunto” l’unico” riferimento, per qualsiasi problema sanitario bastava telefonare al 118. Era l’infermiere della Centrale a interpretare il problema e ad attivare la riposta operativa più corretta e appropriata, sia in termini di tempistica che di complessità.
Le Centrali Operative della regione erano provinciali in maniera che vi fosse una precisa conoscenza del territorio e dei mezzi a disposizione e le 4 Centrali erano collegate tra loro e con gli altri Enti dell’emergenza in tempo reale. Gli infermieri erano esperti nel soccorso perché ruotavano tra la Centrale Operativa ed il servizio in ambulanza e/o in elicottero. Tutte le ambulanze erano gestite dalla Centrale 118, anche quelle di base e di trasporto, in maniera che, ad avverarsi di più emergenze contemporaneamente, fosse possibile dirottare i mezzi di soccorso sulle priorità, cosa che non avviene più. Si è centralizzata a Palmanova (?) la risposta telefonica e la gestione dei soccorsi e si è scelto di dedicare questa struttura esclusivamente all’emergenza conclamata. È quindi l’utente in difficoltà a dover interpretare il suo problema, capirne la rilevanza e la gravità ed a scegliere a chi rivolgersi. Nel frattempo Vigili del Fuoco, Polizia e Carabinieri hanno scelto saggiamente di mantenere le loro Centrali Operative provinciali, pur avendo un numero chiamate che, anche se considerate tutte assieme, sono di gran lunga inferiori a quelle del solo 118.
Inoltre con la dovuta attivazione del numero europeo 112 (anche qui regionale, non provinciale) si è introdotto il doppio passaggio con alla prima riposta un operatore laico che si fa carico poi di scegliere a chi inoltrare la chiamata, spesso quindi costringendo il cittadino a ripetere per due volte il motivo della telefonata e la sua posizione. Il risultato è che l’attività di soccorso è peggiorata notevolmente sia dal punto di vista dei tempi operativi che dell’individuazione del target da raggiungere, che spesso vi sono troppe chiamate in contemporanea, che il personale è stressato dai ritmi di lavoro e dalla lontananza della sede. Non ruota più sui mezzi di soccorso ed è numericamente insufficiente, anche perché non molti vogliono andare a lavorare in una struttura in mezzo al nulla.
Ma si ripete che la colpa della inefficienza è del cittadino. Così come per le liste di attesa e per il Pronto Soccorso si scarica la colpa delle cose che non vanno sull’utenza.
Credo sia ora di avere la consapevolezza che debba essere il Servizio Pubblico a farsi carico dei problemi della gente e non il contrario.
Marco Braida Esperto di Programmazione Sanitaria e fondatore del 118 FVG