«Sanità, fermare il declino si può». Appello Fp Cgil all’avvio del dibattito sul bilancio
«Medici, professionisti e operatori della sanità potrebbero avere un giovamento reale e concreto se una misura di questo tipo diventasse praticabile». La segretaria regionale Orietta Olivo esprime così, in un comunicato stampa, il giudizio positivo della Funzione pubblica Cgil sulla proposte in materia di personale sanitario presentate dal Pd in vista della discussione sulla legge finanziaria 2024, al via in Consiglio regionale.
Proposte come quelle presentate dal Pd «dimostrano che un’altra sanità è possibile», sostiene la segretaria generale della Fp Cgil Fvg, puntando il dito contro la spinta alla privatizzazione: «Non è vero – scrive –che l’unica strada da percorrere è quella di aumentare la quota di sanità privata in Fvg, come sostengono l’assessore Riccardi e il presidente Fedriga. Questo è il pensiero della Giunta e della maggioranza che guida questa Regione, ma non l’unica strada da percorrere. Anzi». Un giudizio, questo, confermato anche di fronte alle spinte della sanità privata verso un maggiore ricorso ai servizi in convenzione: «Non riteniamo casuale – si legge ancora nella nota di Olivo – che l’amministratore delegato del Città di Udine continui a spingere per un aumento degli spazi per i privati, candidandosi perfino per gestire in regime di convenzione un reparto di Terapia intensiva. Da parte nostra, come federazione sindacale abbiamo criticato a più riprese le scelte dell’assessore, che ci accusa spesso e volentieri di essere ideologici. A me pare che l’ideologia stia tutta dalla loro parte perché, di fatto, sono possibili differenti risposte politiche allo stesso problema».
Le critiche di Olivo riguardano il bilancio complessivo delle politiche sanitarie dell’attuale maggioranza: «Tutto ciò che è stato messo in campo negli ultimi sei anni, al netto della pandemia, non solo non è stato in grado di migliorare il sistema, ma non ha nemmeno fermato la fuga in altre regioni di persone che hanno bisogno di cure. Il saldo fra chi esce dalla regione per curarsi e chi viene in Fvg per farsi curare è passato da +6,7 milioni del 2017 a -13 milioni del 2022. Un peggioramento di 20 milioni! Così non va – conclude la segretaria Fp Cgil – e la strada imboccata non migliorerà le cose per gli operatori e gli utenti. Un’altra strada è percorribile: sedetevi, parlatene, giungete a dei compromessi che rimettano in sesto e potenzino la sanità pubblica. Sindacati, operatori, professionisti e utenti non hanno perso la speranza».