Seconda giornata di Rose Libri Musica Vino nel roseto del Parco di San Giovanni a Trieste sarà dedicata a Gaetano Kanizsa

La seconda giornata della XIII edizione di Rose Libri Musica Vino, la rassegna promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste, che si tiene tutti i venerdì di maggio nel roseto del Parco di San Giovanni, è in programma venerdì 10 maggio e sarà dedicata a Gaetano Kanizsa.

Scienziato e artista, allievo di Cesare Musatti, Kanizsa è una delle quattro personalità scelte per celebrare il centenario dell’ateneo giuliano: a lui si deve la fondazione dell’Istituto di Psicologia dell’Università di Trieste. Tra le cose che fece prima di tornare a Trieste come titolare della cattedra di Psicologia c’è un’esperienza al Laboratorio di Psicologia della Olivetti di Ivrea, dove rimase fino al 1947. Lui e altri intellettuali furono chiamati nella convinzione che potessero dare un apporto utile al mondo industriale, pur provenendo da una cultura non aziendale. Per approfondire questo aspetto meno conosciuto della sua biografia, il libro protagonista della giornata sarà “Umanesimo e tecnologia. Il laboratorio Olivetti” (Quodlibet, 2021): alle ore 17.30 a conversare con il curatore Daniele Balicco ci sarà Luca Bortolussi, docente di Informatica all’Università di Trieste.

L’omaggio a Kanizsa continua alle ore 18.30 nel dialogo tra Milos Škabar, vignaiolo in Repen, e Simonetta Lorigliola, giornalista e autrice: protagonista la Vitovska, perché Kanizsa amava i vini del Carso e la Vitovska nasce dal principale vitigno autoctono carsolino. Quella di cui si parlerà a Rose Libri Musica Vino è prodotta da Miloš Škabar: vignaiolo per passione e non per tradizione, pratica al massimo grado della manualità una viticoltura eroica che oltre a dare ottimi frutti contribuisce a salvaguardare il vigneto paesaggio.

Il racconto del vino lascerà poi il palco a Hangar Teatri, che alle ore 19.00 proporrà “Tano. Inganno e verità nelle ricerche di Gaetano Kanizsa”: in scena Fulvio Falzarano e Nicola Ciaffoni con la partecipazione amichevole di Walter Gerbino, professore emerito dell’ateneo giuliano, e la drammaturgia di Gioia Battista.

Kanizsa, psicologo, professore e artista della percezione, ci suggerisce che per la nostra tendenza organizzativa innata non riusciamo a percepire una figura senza uno sfondo: è per questo che per “vedere” davvero abbiamo bisogno di un contrasto, di qualcosa d’altro che sia alle spalle della figura stessa. L’idea di Kanizsa diventa così un gioco teatrale: per vedere noi stessi abbiamo bisogno dell’altro, di qualcuno diverso da noi, che sia contemporaneamente la risposta e la domanda, ed ecco che nasce un dialogo, illusorio e inventato, tra Kanizsa e il suo Maestro. In un gioco di specchi che si riflettono il professore è nello stesso tempo allievo, e il vero allievo si incontra solo alla fine, quando il gioco percettivo è svelato.

Anche venerdì 10 la giornata comincerà con una passeggiata: appuntamento alle ore 15.30 con Kevin Nicolini, cooperatore sociale, che guiderà la passeggiata della memoria. A seguire, alle ore 17.00, per la sezione Rose, l’incontro con Ana Kučan, architetta del paesaggio e docente di Progettazione e teoria del paesaggio presso il Dipartimento di Architettura del Paesaggio della Facoltà di Biotecnologia dell’Università di Lubiana, che in dialogo con il promotore culturale Massimiliano Schiozzi parlerà del giardino come metafora del mondo e del verde come servizio che la pubblica amministrazione deve garantire ai cittadini a partire dal libro scritto con Mateja Kurir “Garden and Metaphor. Essays on the Essence of the Garden” (Birkhauser, 2024).

Confermata infine anche quest’anno l’attenzione ai più piccoli dai 5 ai 12 anni, per i quali Mini-Mu propone alle ore 16.00 Mare di segni e disegni, attività per la quale è gradita la prenotazione e un contributo libero (info@mini-mu.it; +39 333 2611573)

In caso di maltempo gli incontri si terranno al Teatro Franca e Franco Basaglia.