Seconda riserva di caccia? Follia disgustosa iniziano i favori pre-elettorali?

Una follia. Perentorio il giudizio del Partito Animalista Italiano del FVG relativamente alla proposta della modifica della legge regionale in modo da rendere possibile che il nostro territorio venga scelto per la caccia anche da cacciatori di fuori Regione. Premesso che il PAI si batte per abolire la caccia e metterla fuori legge, si fa evidente la strategia sottesa alle priorità discusse dalla IV Commissione permanente del Consiglio regionale: “Sembra che tutto ruoti attorno alla caccia, come se non ci fossero ben altre priorità di cui occuparsi”, tuonano Fabio Rabak e Irene Giurovich del Coordinamento PAI FVG

“Riprovevole che ad esprimere parere favorevole a questa emendamento, oltre alla maggioranza di centrodestra, il cui supporto attivo al mondo venatorio è fatto risaputo, vi siano anche alcuni esponenti dell’opposizione: anziché fermare queste stragi, trasversalmente vengono avallate”, scandiscono.

Ma che cosa di cela dietro queste mosse?
“Evidente la concomitanza con l’appuntamento elettorale… va da sè che devono accondiscendere alle richieste dei cacciatori per scopi elettorali, come già tempo fa era accaduto… il dramma è che si dimenticano i cittadini, la maggioranza, per accontentare una esigua fetta di cittadini che chiede licenza di uccidere senza regole e senza limiti”. La maggioranza degli italiani e de friulani è contrario alla caccia.

Il mondo venatorio è in contraddizione con il benessere degli animali, esseri senzienti, come specificato anche dalla giurisprudenza.

Va ribadito che si definisce essere senziente “un essere dotato della capacità di sensazione e che presuppone una serie di tutele e di prerogative.” Inoltre l’universo della caccia si conferma antropocentrico e dispotico: adotta un atteggiamento disumano verso la natura dominata dallo sfruttamento e finalizzata solo a interessi economici senza rispettare la dignità dei suoi esseri viventi.

Le istituzioni, compresa la nostra Regione, anziché incentivare queste pratiche, dovrebbero semmai occuparsi di tutelare gli animali che devono diventare soggetti e non oggetti.

La caccia, legiferata dall’attuale Governo assolutista, rende gli animali selvatici, “ristretti ad un programma di interventi di contrasto alla proliferazione della fauna”, andando in contrasto con il nuovo articolo 9 della Costituzione che ha inserito tra i principi fondamentali della Repubblica la tutela della biodiversità, dell’ambiente e degli animali.

In vista dell’imminente tornata regionale, il Partito Animalista FVG, che sta monitorando l’attività politica, si augura che si formino ampie maggioranze trasversali sulla tutela degli animali.

Il Partito Animalista FVG chiede: l’inasprimento e la maggiore efficacia delle sanzioni contro il maltrattamento e l’abbandono degli animali, la prevenzione del randagismo con l’ adeguato sostegno alle adozioni responsabili di cani e gatti, la riduzione dell’IVA su cibo e prestazioni veterinarie, ancora oggi soggetti a tassazione come beni di lusso, l’istituzione di un Garante regionale dei diritti degli animali, una mutua veterinaria regionale, la realizzazione di campagne di formazione e informazione sul rispetto degli animali e l’educazione ambientale.

Il Partito Animalista del FVG esige un serio atto di responsabilità da parte della Regione, affinché venga rispettata meticolosamente la Costituzione, la Dichiarazione universale di Parigi sui Diritti degli Animali 15 ottobre 1978 nonché il trattato di Lisbona.

Il PAI pretende che la Regione si impegni concretamente per la salvaguardia della biodiversità e del rispetto di tutti gli animali al fine di dare un concreto contribuito al raggiungimento del target fissato dai governi di tutto il mondo (si pensi alla Convenzione sulla Diversità Biologica, al Summit Mondiale ONU sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg nel 2002, al World Summit ONU del 2005.

Fabio Rabak
Coordinatore PAI FVG