Settimana Europea della Mobilità Sostenibile: le proposte del Patto per l’Autonomia in Regione e di Adesso Trieste in Comune
In occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, il Patto per l’Autonomia e Adesso Trieste hanno presentato le proposte portate, in Regione e in Comune rispettivamente, a favore della sicurezza stradale. Nello specifico, la consigliera regionale Giulia Massolino ha predisposto una mozione in Consiglio regionale che impegna la Giunta a esprimere contrarietà relativamente al ddl Salvini che riformerebbe il codice della strada. Il provvedimento è ampiamente criticato dalle associazioni di categoria per le limitazioni imposte alla micromobilità, non affrontando quella che è riconosciuta essere dall’ISTAT stesso la principale causa degli incidenti gravi: la velocità eccessiva. Per questo, la mozione impegna la Giunta regionale a sostenere ogni iniziativa che vada nella direzione del modello di “Città 30”, con una sensibile riduzione della velocità dei veicoli nelle aree urbane. E infatti il capogruppo di Adesso Trieste Riccardo Laterza ha depositato contestualmente una mozione per avviare il percorso affinché il capoluogo giuliano possa diventare Città 30 in tempi brevi, seguendo l’esempio di sorelle maggiori come Bologna o Torino. Una mozione simile è stata depositata anche in Consiglio comunale di Gorizia dalla consigliera Eleonora Sartori del gruppo NoiMiNoaltris Go.
«È profondamente sbagliato reagire alla carneficina quotidiana sulle nostre strade ponendo limitazioni alle e agli utenti deboli» – spiega la consigliera Massolino -. «I dati sugli incidenti stradali ci raccontano una storia molto diversa: è la velocità eccessiva la principale responsabile delle vittime sulle nostre strade. È quindi lì che bisogna andare a incidere se vogliamo davvero risolvere il problema nell’ottica di quell’ambizioso obiettivo che molte città si sono poste, la cosiddetta Vision zero: nessuna persona morta o gravemente ferita in ambito urbano. Imporre alle e agli utenti deboli maggiori vincoli – quali l’obbligo del casco o dell’assicurazione – è invece controproducente, perché riduce drasticamente l’utilizzo della micromobilità e delle soluzioni in sharing e favorendo invece l’uso dell’auto privata, e dunque aumentando gli incidenti gravi ai danni delle persone che si muovono in modo sostenibile a piedi e in bicicletta. Per questo chiediamo che la Regione esprima la sua contrarietà in merito a quel provvedimento, intervenendo invece sulla velocità dei veicoli. Il modello di Città 30 oltre che alla sicurezza è funzionale anche alla giustizia sociale e ambientale, attraverso la democratizzazione dello spazio stradale: più spazio alle persone, meno inquinamento atmosferico e acustico, più comunità e piccolo commercio».