Siamo al marketing del terrore: visto cosa vi succede? Fabio Rampelli mette altra benzina sul fuoco: “Hanno parabole e telefoni, avvisiamoli di non partire”.
Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (Fdi) difende e rilancia le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulla tragedia dei migranti a Cutro mettendo altra benzina sul fuoco della polemica. Piantedosi aveva detto: “la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli”. Oggi a margine della cerimonia di insediamento in Regione Lazio del neo presidente Francesco Rocca, il vicepresidente di Montecitorio Fabio Rampelli è tornato sulle parole del capo del Viminale: “L’appello del ministro Piantedosi sembra un appello astratto – ha spiegato il deputato Fdi – ma immaginate che forza d’urto potrebbe avere, visto che nelle nazioni da cui provengono gli immigrati ci sono le parabole e i telefoni e quindi potremmo raggiungere tutte le popolazioni in difficoltà e fargli presente che quei viaggi non sono come vengono dipinti dai trafficanti di uomini che fanno pagare anche 7 mila euro di viaggi molto rischiosi”. Insomma siamo al marketing della terrore, anche se alla rovescia. Non partite vedete cosa vi può accadere sembra dire Rampelli che però dimentica che fra il rischio di morire in mare e la certezza di venire uccisi in patria la scelta è obbligata. Certo è una roulette russa dove, almeno, quel ruotare il tamburo del revolver ti lascia una chance di sopravvivenza.