Siglato il patto Fedriga-Tria: alla Regione resteranno più soldi e le competenze sull’Imu
Per Fedriga e la maggioranza che lo sostiene è stato un grande risultato, per le opposizioni si poteva fare di più. Questo il più che scontato giudizio sulla rinegoziazione degli accordi Stato-Regione che è stato firmato al mef. Un nuovo patto finanziario con lo Stato, che comporta un risparmio di 834 milioni (comprensivo di quanto già ottenuto nella scorsa legislatura) nel prossimo triennio da parte della Regione nei contributi obbligatori per il risanamento del debito pubblico. Un miliardo e 938 milioni di euro invece è la somma che il Friuli Venezia Giulia dovrà versare alle casse dello stato dal 2019 al 2012. Queste sono le fredde cifre in ballo che diventano però opportunità e servizi per i cittadini del Fvg. Una soddisfazione quella di Fedriga che si esprime in maniera entusiastica: “Un enorme passo in avanti per l’autonomia del Friuli Venezia Giulia che, grazie ai nuovi accordi sottoscritti con il Governo, si vedrà riconosciute più risorse e più competenze.” Il documento firmato in sede ministeriale è composto da 17 articoli che disciplinano le modalità di contribuzione della Regione alla finanza pubblica per il triennio 2019-21 e all’interno del quale c’è anche l’autonomia tributaria in materia di immobili, quindi sull’Imu, mentre sul trattenimento dei 9/10 dell’Iva che la Regione Fvg avrebbe voluto resta il dissenso e anche se si continuerà a negoziare sarà difficile che la partita volga in favore della Regione.
Tornando invece ai dati, nello specifico, il Friuli Venezia Giulia sarà chiamato a versare allo Stato 671 milioni nel 2019, 671 milioni nel 2020 e 596 milioni nel 2021. “Importi che, tra il blocco del rinnovo di misure precedenti (quelle ottenute da Serracchiani & c) e i nuovi tagli concordati a vantaggio della Regione – spiega Fedriga – porteranno a un risparmio complessivo di 834 milioni di euro rispetto al triennio 2014-16.” Altra novità di rilievo riguarda la disapplicazione delle misure unilaterali che, fino a ieri, consentivano al Governo di chiedere alla Regione contributi per far fronte ad eccezionali esigenze di finanza pubblica o per assicurare il rispetto delle normative comunitarie in materia di riequilibrio di bilancio pubblico. “Ciò significa – prosegue il governatore – che il Friuli Venezia Giulia avrà maggiore capacità decisionale nell’utilizzo delle risorse da destinare al territorio.” La Regione, in virtù dell’accordo firmato con il ministro Tria, potrà inoltre disciplinare autonomamente i tributi locali comunali di natura immobiliare, definendone le modalità di riscossione e consentendo agli Enti locali di modificare le aliquote e di introdurre esenzioni, deduzioni e detrazioni, anche se, viso lo stato della finanza pubblica sarà difficile che ciò avvenga al ribasso.