Sindacato Uil Fpl vs Asufc: Incarichi di funzione, no a soluzioni preconfezionate
Emerge una certa velata delusione dalla nota del sindacato Uil Fpl che evidentemente si attendeva un certo riconoscimento dalla direzione della azienda sanitaria Asufc, a seguito, si legge testualmente nella nota, “della forte presa di posizione di Uil Fpl, unico sindacato a non aver firmato l’accordo ponte che prevedeva anche il pagamento dei Facenti Funzione”. Ora dice in sostanza il sindacato Uil l’Asufc “è giunta finalmente dopo quasi 4 anni, a un confronto con le OO.SS. sull’affidamento degli incarichi di funzione in applicazione del CCNL 2018, ad oggi oggetto di affidamento di fatto ad personam e quindi non accettabili in quanto effettuati in difformità dalle norme contrattuali e utilizzando risorse che sottraggono ai dipendenti la possibilità di ottenere fondi per le fasce. Se questo è positivo da un lato dall’altro la Uil Fpl purtroppo riscontra anche un atteggiamento scorretto da parte della Direzione poiché ha convocato le OO.SS. il giorno 23.03.2022 senza rispettare alcun minimo principio di corrette relazioni sindacali, siamo stati convocati senza avere un documento che ci permetta di valutare quali criteri l’azienda intende proporre per conferire gli incarichi, nulla è chiaro rispetto al numero degli incarichi e del loro valore e quali siano questi incarichi, senza il rispetto delle regole la Uil Fpl dice no all’ennesima soluzione preconfezionata al prendere o lasciare senza discutere e senza rispettare le norme contrattuali per cui in assenza del confronto e di quante risorse sono destinare agli incarichi, visto che i fondi sono risorse dei dipendenti che non sono di proprietà esclusiva dell’azienda, la Uil Fpl proclamerà lo stato di agitazione”. Insomma delusione per aver mal riposto fiducia. “Accanto all’avvio del confronto per gli incarichi, prosegue la Uil Fpl, riteniamo improcrastinabile affrontare il problema delle fasce ormai ferme da sette anni, unico caso in tutte le aziende regionali, che provoca una perdita media mensile di € 80 a tutti i dipendenti che ne beneficerebbero. Non di secondaria importanza il confronto sul regolamento mensa sollecitato svariate volte nell’ultimo biennio, anche a fronte della sentenza della Corte di Cassazione n. 5447 del 1.3.2021 che ha previsto per coloro che non hanno avuto la possibilità di fruire della mensa la sera e i festivi, ad avere comunque il diritto di vedersi riconosciuto l’equivalente del buono pasto, la questione, è inutile sottolinearlo è molto importante atteso che rivestendo una natura risarcitoria perché “costituisce una erogazione di carattere assistenziale” e non retributiva ha prescrizione decennale. I turnisti non sono personale usa e getta e pertanto chiediamo un immediato confronto anche per il riconoscimento del buono pasto!!!” Verrebbe da ricordare lo slogan pubblicitario che recitava. “la fiducia è una cosa seria che si da alle cose serie”.