Sinistra italiana del FVG esprime soddisfazione per l’elezione di Serena Pellegrino nella segreteria nazionale del partito

Sabato scorso  27 marzo si è riunita per la prima volta la nuova Direzione Nazionale di Sinistra Italiana: all’ordine del giorno l’elezione della Segreteria che dovrà affiancare Nicola Fratoianni nell’attività di strutturazione del partito Sinistra italiana anche come forza di opposizione al Governo delle larghe intese.
Grazie all’elezione dell’architetto Serena Pellegrino, si legge in una nota a firma  Sebastiano Badin Segreterio regionale Sinistra Italiana FVG, anche il Friuli Venezia Giulia è rappresentato nella nuova segreteria.  Pellegrino è stata  parlamentare nella scorsa legislatura e vicepresidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. Sinistra Italiana, si legge ancora nella nota, è “forza ecosocialista che considera la giustizia ambientale al pari della giustizia sociale, pone come prioritaria la questione relativa ai cambiamenti climatici legata anche al contrasto dell’attuale sistema economico che sfrutta sia le persone che l’ambiente. La lotta alle ecomafie attraverso una concreta transizione ecologica che non preveda soluzioni improvvisate, o peggio di mero interesse economico, è una delle più importanti sfide dei prossimi anni. La decarbonizzazione, la tutela dell’ambiente dalla morsa del cemento, lo sfruttamento delle risorse ambientali, l’utilizzo smodato delle energie fossili sono solo alcuni degli obiettivi che non si risolvono con il greenwashing governativo”.  “Proseguo convintamente il mio impegno in Sinistra Italiana – dichiara Serena Pellegrino – per promuovere un modello equo di società, attraverso un progetto che abbia una visione ecosistemica, dove tutte le parti concorrono al benessere di chi abita questo pianeta, unica casa comune che possediamo, contro ogni sfruttamento che genera business per pochi”.  Prosegue Pellegrino “Il Green New Deal è il nuovo affare verde, il rametto ecologico sull’albero marrone dell’industria. La conversione ecologica dell’economia e della società richiede una totale inversione. Se non lo progettiamo noi ora, saremo costretti domani ad assecondare le forzate richieste di Madre Terra. Ma quella volta potrebbe essere troppo tardi”.