Sires lamenta clima di sfiducia, quali i Motivi? L’opinione del consigliere Zalukar
E adesso viene fuori che se la SORES (Sala operativa regionale emergenza sanitaria) di Palmanova non funziona troppo bene la colpa è anche nostra, della gente, di chi chiama per avere soccorso, e di chi critica se il soccorso non arriva o arriva in ritardo. Infatti, spiega il consigliere regionale del Polo libreale Walter Zalukar, secondo i vertici della SORES – come riportato da alcuni quotidiani – molte, troppe persone che contattano la Centrale dell’emergenza non accettano di dover rispondere alle domande degli operatori e sempre più spesso alzano la voce usando toni offensivi. Ricordo che la Centrale operativa 118 di Trieste, almeno nei 15 anni in cui vi ho lavorato, non ha mai avuto il problema dell’aggressività degli utenti; sì, ci sarà stata talvolta qualche incomprensione, ma di solito si instaurava un rapporto empatico con chi chiamava. Certo che allora si facevano solo le domande che servivano, l’indispensabile per arrivare presto e bene, non si chiedeva il superfluo, soprattutto non si chiedeva di ripetere due volte suppergiù le stesse cose a due operatori diversi. Non si perdeva tempo per niente. E poi gli operatori del 118 di Trieste erano scelti tra chi aveva esperienza pluriennale di ospedale e di ambulanza; quindi, infermieri che sapevano parlare con chi chiedeva aiuto, sapevano che dall’altro capo del filo c’erano persone molto spesso spaventate, agitate, angosciate. Tornando ad oggi, i vertici della SORES lanciano un appello “Abbiate pazienza, aiutateci a capire. Il clima di sfiducia alimenta l’aggressività e l’aggressività rallenta il tempo di risposta.” E come rimedio annunciano la realizzazione di un vademecum con le domande più frequenti che vengono poste all’utenza dagli operatori, affinché le persone possano prepararsi a rispondere. Ma si crede davvero che chi vede una persona accasciarsi a terra priva di sensi o che perde sangue dopo una brutta caduta vada a consultare il vademecum prima di chiamare il 112? O non bisognerebbe piuttosto rivedere le procedure in funzione della rapidità? Già, la rapidità, ci hanno raccontato che nei casi più urgenti, codici gialli e rossi, le ambulanze partono nel giro di due minuti. Ma oltre agli annunci ci sono riscontri che confermano che nella maggior parte dei casi dopo la chiamata al 112 i soccorsi partono realmente in due minuti? La risposta dovrebbe venire dai numerosi disservizi e ritardi lamentati dai cittadini del FVG, questi sì oggettivamente riscontrabili, e la risposta dovrebbe consistere in una seria analisi dei problemi. Ma c’è qualcuno disposto a considerare un approccio che partendo dall’analisi anche spietata dei dati, ponga obiettivi misurabili e raggiungibili? Perché solo con un sistema trasparente si possono attivare gestioni improntate alla qualità e assicurare al cittadino il diritto ad un soccorso adeguato.