Sopralluogo questa mattina di Consiglieri regionali alle strutture del CPR e del CARA di Gradisca d’Isonzo
“Questa mattina alcuni componenti della “Commissione Immigrazione” del Consiglio Regionale ha svolto un sopralluogo alle strutture del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) e il Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo (CARA) di Gradisca d’Isonzo. La richiesta era stata fatta dalla Consigliera Giulia Massolino e Furio Honsell. “Non vi è alcun dubbio che le scene che si presentano nelle cosiddette “vasche” del CPR, strutture di plexiglass e sbarre, sono di profonda disperazione e inutile sofferenza. Le persone qui recluse in attesa di rimpatrio hanno spesso già ottenuto il fine pena. Ci si chiede quale sia il senso di mantenere queste strutture che gestiscono il rimpatrio di pochissimi casi di migranti che hanno ricevuto il diniego. Vengono punite così una percentuale minima di persone e a volte anche per alcuni di loro, l’esito non è l’espulsione perché non c’è accordo con il paese d’origine, ma un mero foglio di via. I CPR non sono una soluzione ma una mera bandierina per fingere di esercitare autorità a spese di una minoranza di infelici. Andrebbero chiusi. Certamente il CPR di Gradisca appare gestito con qualche libertà in più di altri CPR, ad esempio concede l’uso del cellulare. Il CARA è invece completamente diverso perché accoglie i migranti in attesa dell’esito della richiesta di asilo. È tremendamente sovraffollato, con oltre 600 ospiti su meno di 300 posti. Oltre 300 infatti vivono in tende. Il CARA è un serbatoio di manodopera, com’è stato per la vendemmia del Collio. Ci si chiede anche qui se ha senso continuare a sfruttare queste persone facendole vivere miseramente, nell’illusione che potranno avere un permesso di soggiorno. Le conseguenze del “Decreto Cutro” saranno ulteriormente peggiorative per le condizioni di vita di questi ospiti. Verranno tolti loro i corsi di italiano e assistenza legale. Di fronte al CARA, che vede i migranti al loro ingresso in Italia e il CPR che vede i migranti all’atto della loro espulsione, è sufficientemente eloquente la risposta ricevuta alla domanda che ho posto ai due presidi sanitari. Al CARA, non ci migranti con dipendenze, mentre al CPR sono la maggioranza. Il soggiorno in Italia e il suo infernale meccanismo di immigrazione, alla fine trasforma progetti di speranza in sofferenza e dipendenza da droghe. Fino a quando vogliamo continuare a non considerare i migranti come persone?” Così si è espresso Furio Honsell Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG.