Sulle rinnovabili maggioranza regionale spaccata: Approvata per soli 2 voti mozione del Patto per l’Autonomi
È stata approvata a maggioranza la mozione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia che impegna la Giunta regionale a intraprendere una serie di azioni per «dare risposte concrete alla drammatica crisi energetica che coinvolge il nostro sistema produttivo e le nostre famiglie», spiega il capogruppo Massimo Moretuzzo. «Dopo molto tempo le istituzioni pubbliche hanno a disposizione risorse importanti per fare investimenti e dare risposte efficaci alle questioni più urgenti. In materia energetica, ben poco è stato fatto in Friuli-Venezia Giulia a causa di un atteggiamento di sostanziale immobilismo della Giunta Fedriga. Non possiamo permetterci di sprecare risorse con risposte che appartengono a logiche del passato, a un’idea di sviluppo e di crescita che ha dimostrato tutta la sua insostenibilità. Serve uno sguardo nuovo, coraggioso e lungimirante, nella consapevolezza che i cambiamenti in essere, a partire da quelli climatici, ci impongono
scelte radicali e innovative. Per questo, serve immediatamente un piano regionale straordinario di politica energetica e accelerare sul passaggio alle rinnovabili». Moretuzzo ha ricordato che «in Friuli-Venezia Giulia consumiamo circa 10.000 GWh elettrici, che per essere coperti interamente da fonti rinnovabili necessitano di 8.400 MWp oltre a quelli già installati. Questo significa che dobbiamo produrre da rinnovabili mediamente, da qui al 2050, termine ultimo per conseguire la decarbonizzazione, almeno 300 MWp/anno, che nell’immediato dovranno arrivare principalmente da impianti fotovoltaici. Nella realtà siamo lontanissimi da questi numeri, se pensiamo che nel 2020 in regione ne sono stati installati circa il 5% (15,7 MWp nel 2020 e 16,1 MWp nel 2021)». Nella mozione approvata ieri (30 marzo, ndr) in Consiglio regionale, il Gruppo del Patto per l’Autonomia ha proposto la predisposizione di un pacchetto di facilitazioni alle imprese che possiedono capannoni, aree residuali, vecchie strutture, per agevolare installazioni di impianti fotovoltaici in copertura. La mozione impegna inoltre l’esecutivo regionale a individuare strumenti economico-finanziari, anche attraverso meccanismi semplificati di detrazione fiscale su imposte di competenza regionale come l’Irap; a istituire un fondo di rotazione a sostegno degli investimenti iniziali previsti per l’installazione di impianti fotovoltaici da parte delle imprese regionali; a istituire un sistema di supporto amministrativo che possa offrire attività di consulenza e supporto amministrativo alle realtà imprenditoriali interessate all’installazione di impianti fotovoltaici; a individuare modalità di intervento volte a sopperire le carenze degli enti locali, con particolare attenzione e priorità a quelli medio-piccoli, nella presentazione di valide proposte volte alla creazione di comunità energetiche territoriali, estendendo tali tipologie di intervento anche a tutti gli altri soggetti appartenenti al Gruppo amministrazione pubblica della Regione impegnato nel supporto all’attivazione di comunità energetiche territoriali.
«Speravamo che il tema fosse accolto dall’Aula in maniera unanime. Così non è stato. Su richiesta dell’Assessore Scoccimarro abbiamo stemperato alcuni degli impegni richiesti nella nostra mozione pur che l’esecutivo formalizzasse il suo impegno a intraprendere misure efficaci – spiega Moretuzzo –. Ma questa maggioranza riesce sempre a sorprenderci: al momento del voto, le forze di centrodestra al governo regionale – Lega, Forza Italia e Progetto Fvg – hanno votato contro la nostra mozione contravvenendo alle indicazioni dell’Assessore Scoccimarro, accolte solo dai “suoi” Fratelli d’Italia. La mozione è così passata per soli 2 voti. Quanto accaduto ci dice molto sull’importanza che la maggioranza attribuisce al tema energia, come confermato dall’odierna bocciatura della proposta di legge del Gruppo del Movimento 5 Stelle sul reddito energetico, che invece andava nella giusta direzione. Per quanto ci riguarda, continueremo a fare proposte dentro e
fuori il Consiglio regionale». Il Patto per l’Autonomia è al lavoro per «riportare a livello locale, anche in questo ambito, capacità decisionali, puntando a filiere economiche più corte e sostenibili, in grado di valorizzare il capitale territoriale e di non essere in balia delle dinamiche della globalizzazione neoliberista – spiega il consigliere regionale Giampaolo Bidoli –. Ne è un esempio l’avvio di due comunità energetiche nell’alta montagna friulana, nell’area del Consorzio dei Comuni del bacino imbrifero montano del Tagliamento. La produzione dell’energia ricavata da fonti rinnovabili per l’autoconsumo è un traguardo fondamentale. Da parte nostra, confermiamo con convinzione il sostegno ai territori che si attivano per l’istituzione di comunità energetiche per la condivisione della produzione e distribuzione dell’energia, sull’esempio di esperienze cooperative virtuose in regione».