Tanti indizi fanno una prova? Cerno for president?

Una suggestione scorre sottotraccia nel centrodestra del Nordest, parliamo della tornata elettorale del tandem differito Veneto- Fvg, con la prima scadenza ravvicinata e la seconda più lontana ma che rischia di essere già condizionata dalla prima, con una possibile candidatura  di mediazione blindata , udite, udite, del personaggio buono per ogni stagione. Parliamo di quel Tommaso Cerno che dopo aver peregrinato surfando gioiosamente sulle onde della politica da destra a sinistra, tornando a destra e poi chissà, si trova oggi a dirigere il giornale romano più di destra che di destra non si può. Inutile dire che Tommaso è bravo quanto spregiudicato, talmente sopra le righe da essere una simpatica canaglia alla quale si può perdonare ogni piroetta. Del resto non è il primo, e temiamo non sarà l’ultimo, giornalista che attraversa i cieli della professione e della politica con servizievole cangiante disponibilità e ottimi risultati sul piano personale, questo grazie all’insipienza di chi nei partiti gli ha consentito seggi blindati per poi accorgersi di essersi messo una serpe in seno. Il Pd c’è caduto con tutte le scarpe e chissà che in futuro a pagare il pegno non possa essere  il centrodestra. Da parte nostra non vedremmo l’ora di assistere ad una gestione by Cerno  del palazzo della presidenza della giunta Fvg di Piazza dell’Unità d’Italia, con i Bini, Riccardi, Scoccimarro & c nei panni di vestali.  Intendiamoci, nessuna invidia o giudizio severo per il collega e amico Tommaso,  perché ognuno pesa in coscienza il valore della propria integrità intellettuale e professionale , diciamo solo che per noi questa vale di più rispetto all’apparente successo condito da tanti bei soldoni. Ma veniamo alle voci e agli indizi che ci portano a dire, con tutte le cautele del caso, che alla fine della giostra potrebbe proprio essere lui il candidato di mediazione a presidente della giunta regionale Fvg post Fedriga. Quando ci sono arrivate le prime voci le avevamo archiviate come semplici suggestioni, ma poi le voci e le “fonti” si sono diversificate e allora se un indizio non è prova, due lasciano il dubbio, tre o quattro diventano, se non certezza, almeno fatti plausibili anzi probabili. Insomma Cerno come  papa straniero, ma accettabile, perché “nostrano” ed in qualche modo perfino “trasversale”.    Ovviamente conoscendolo è facile pensare che potrebbe cedere alla fascinazione di diventare prima donna nella regione che gli ha dato i natali e che gli ha consentito di surfare nella politica e nel giornalismo con grande personale efficacia ovviamente  grazie alle “giuste” frequentazioni e alla pochezza degli interlocutori e decisori locali. Del resto la ripresa di rinnovato attivismo da parte di uno dei tradizionali sponsor locali di Tommaso potrebbe essere parte degli indizi. Ma come potrebbe avvenire questo miracolo? Tutto nascerebbe nei salotti romani e veneti più che dinnanzi ai fogolar nostrani, anche se certe cene e feste di compleanno con tante illustri presenze, ci dicono,  farebbero parte del lento avvicinamento alla meta, che dovrebbe vedere l’accordo preventivo entro la fine della prossima estate, perché anche se la decisione ufficiale su una data per le elezioni in Veneto non è presa, il Governo spinge per l’autunno. Un fatto è da rilevare: allo stato dell’arte, Luca Zaia non potrà correre per un nuovo mandato. Questo lascia un vuoto molto visibile: il consenso per l’ex Ministro e Presidente dal 2010 è stato costantemente in crescita, sino a vincere le ultime elezioni con una tra le percentuali più alte di sempre. Inoltre secondo l’ultimo Governance Poll, Zaia rimane gradito dal 66% dai suoi concittadini e questo non può essere certamente ignorato da Fratelli d’Italia che nella migliore tradizione, prima hanno rivendicato la carica, per poi diventare possibilisti. Segnale preciso che, se non accordo, vi sarebbe già una proficua interlocuzione, sono le due dichiarazioni del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia al Senato il Veneto, Raffaele Speranzon. La quadratura del cerchio, il punto di caduta, sarebbe l’utilizzo del Fvg come merce di scambio. Speranzon in una sua dichiarazione all’Adnkronos, aveva affermato come non sia stato il suo partito, ma “i veneti che col loro consenso danno indicazioni chiare sulla forza politica che li rappresenta” facendo chiaro riferimento al voto alle europee. Ma poi è arrivato il contrordine, ed ecco che una intervista (29 gennaio) al quotidiano “Il Foglio” lo stesso Speranzon diventa possibilista e dice: “Non abbiamo mai rivendicato nulla, siamo pronti ad ascoltare gli alleati” e in un altro passaggio “Noi siamo tranquilli. Non abbiamo mai posto in termini predatori la nostra presenza. Dunque non escludiamo nulla: nemmeno una candidatura leghista a rappresentare il centrodestra”. Così si è passati dalla rivendicazione della poltrona al mollarla, ma a quali condizioni? Sul piatto della bilancia vi sarebbero più cose, ma una di queste, ci dicono alcuni bene informati, sarebbe proprio Tommaso Cerno come candidato di mediazione “governatore” in Fvg riservando  un futuro di primo piano per Fedriga all’interno della Lega. Intendiamoci, non siamo nati ieri, e anche il fatto che nonostante FriuliSera non sia certo ben visto negli ambienti del centrodestra, siano state lasciate trapelare a noi queste indiscrezioni, sarebbe un modo per avvelenare i pozzi o per fare quella cortina fumogena che spesso viene generata per nascondere le reali manovre. Ma ovviamente non potevamo tacere e con tutte le cautele del caso, abbiano ceduto alla suggestione di quella che potrebbe essere la trama da film giallo o più credibilmente da feuilleton rosa. Il futuro ci dirà se si tratta di sussurri o di grida, intanto il nostro dovere di cronisti  era riportare il tutto, ribadendo però che, in genere, tanti indizi fanno una prova….
Fabio Folisi