Terremoto del Monte Rest di ieri. Continua la sequenza sismica dopo l’evento di magnitudo 4.6 a pochi chilometri da Socchieve (UD)
Ieri sera, 27 marzo 2024, alle ore 22:19 (ora locale) nell’area del Monte Rest nelle Prealpi Carniche è stato localizzato un terremoto di magnitudo 4.6 (ML). Successivamente, sono stati localizzati altri terremoti di bassa magnitudo nella stessa area. Alle ore 14:00 di oggi, le repliche più forti sono state registrate alle 22:45 (ora locale) del 27 marzo, (magnitudo 2.3) e alle 3:36 del 28 marzo (magnitudo 2.7). “La scossa di ieri sera arriva dopo un lungo periodo di bassa sismicità per l’area friulana, sia per numero di eventi che di energia rilasciata”, afferma Carla Barnaba del Centro di Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS. “Negli anni recenti, pensiamo al 2018, abbiamo registrato diversi episodi sismici ravvicinati nel tempo, ma tutti di magnitudo inferiore a 4.” Tale soglia, affermano i sismologi, fa sì che l’evento sismico sia chiaramente percepito da una larga parte della popolazione in gran parte della regione. “È importante ricordare che viviamo in un territorio sismico e che episodi come quello di ieri sera ricalcano quanto già avvenuto in passato. In particolare, per l’area di Tramonti di Sopra, nel 1794 si verificò un terremoto di intensità pari al VIII-IX grado della scala Mercalli, seguito venti giorni dopo da una replica di intensità paragonabile (VII-VIII). Questo significa che ci possiamo attendere altri eventi di magnitudo comparabile alla scossa di ieri sera, o addirittura più forte”. Molto importante il contributo dei Volontari di Protezione Civile, che hanno prontamente reagito compilando i questionari a loro dedicati a seguito della scossa di ieri sera (27/03/2024, ore 22:19, ML =4.6) nella zona di Tramonti. I Volontari seguono dei corsi tenuti dai ricercatori del CRS e vengono istruiti sui principi della sismologia per poi essere pronti a rispondere alle domande su come sia stato percepito il terremoto. Tali informazioni permettono alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia e all’OGS di comprendere meglio il risentimento dei terremoti. Entro pochi minuti dalla scossa delle 22.19 di ieri, sono state raccolte sul sito della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia 88 schede compilate, e dopo un’ora e mezza le schede erano 156. Questa mattina le schede compilate erano 228. Il supporto dei Volontari di Protezione Civile fornisce così un aiuto concreto al sistema di allerta e di gestione di eventi emergenziali.
IL CRS
Il Centro di Ricerche Sismologiche dell’OGS ha, per sua legge istitutiva, il compito di “svolgere, in autonomia scientifica, con specifici progetti, ricerche sulla sismicità e sulla sismogenesi dell’Italia nord-orientale, gestendo e sviluppando inoltre la connessa rete di rilevamento sismico anche per fini di protezione civile”. Per tale ragione il CRS si occupa del monitoraggio sismico di tutto il Nord-Est d’Italia, utilizzando i dati registrati dalla rete sismometrica, che gestisce, e i dati delle reti limitrofe grazie ad accordi di collaborazione ed in cooperazione con tutti gli altri Enti interessati. La rete per il monitoraggio sismico nasce nel 1977, un anno dopo il terremoto del Friuli del 1976. Inizialmente costituita da 7 stazioni dislocate nell’area epicentrale, la rete è stata progressivamente estesa al resto del Friuli Venezia Giulia e al Veneto. Attualmente comprende 45 stazioni.
Più info su: https://www.ogs.it/it/centro-di-ricerche-sismologiche