Tetto di spesa del personale: respinto al Senato l’emendamento a difesa sanità del Fvg
Con una nota la senatrice di Forza Italia Laura Stabile rende noto che non è passato un emendamento a difesa sanità del Fvg nel cosiddetto Decreto Calabria che in sostanza sblocca le assunzioni per la sanità elevando i
limiti di spesa per il personale fino ad ora vigenti e permettendo di dare una boccata d’ossigeno ai sistemi sanitari in sofferenza. Il problema è che con una modifica introdotta alla Camera, si esclude dall’applicazione dei nuovi tetti di spesa le regioni che, come il Friuli Venezia Giulia, provvedono con risorse proprie alla sanità. Questo pone un problema interpretativo, spiga Stabile: per queste regioni non vi sarà alcun limite di spesa e saranno libere di assumere attingendo al proprio bilancio oppure, non applicandosi la nuova normativa a queste regioni, rimarrebbe in vigore la norma precedente? Quest’ultima fissa il limite ai costi sostenuti del 2004 ridotti dell’1,3%, e la sua applicazione creerebbe comprensibilmente gravi difficoltà al nostro servizio sanitario pubblico regionale. “Per questo motivo, insieme al senatore Dal Mas, spiega Stabile, avevo presentato al Senato un emendamento che prevedeva che alle regioni come la nostra non si applicasse neppure il
tetto di spesa riferito al 2004. Purtroppo il nostro emendamento, come gli altri, non è stato recepito e quindi nel passaggio al Senato non è stato possibile apportare alcuna modifica al Decreto Calabria.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha finora previsto per il 2019 un taglio della spesa del personale dell’1% rispetto al 2018, affermando che questa riduzione era imposta dalla normativa nazionale. Non è mai stato ben chiaro da dove derivasse questo parametro, ma sembra verosimile che corrisponda al tetto di spesa riferito al 2004 che presumibilmente, come è avvenuto in gran parte d’Italia (dato confermato dalla Corte dei Conti), non era stato finora rispettato dalle precedenti amministrazioni regionali del FVG. Sarebbe addirittura paradossale se proprio una regione come la nostra, che risulta “virtuosa”, e che per la sanità non grava sul bilancio dello Stato, fosse costretta, con questi pesantissimi tagli, a ridurre ulteriormente i servizi ai cittadini”.
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