Tornano nelle piazze i giovani del Fridays for future. Cambiamento climatico ma anche consapevolezza dei rischi della guerra
Non erano folle oceaniche ma certo di qualità quelle che hanno visto i giovani nelle piazze del Fvg per l’appuntamento di Fridays for future. Si è manifestato con cortei e sit in per il cambiamento climatico e contro la guerra e colpisce, oltre che la giovanissima età della maggioranza dei manifestanti, anche la loro determinazione e conoscenza dei temi. Lo sciopero globale per il clima e contro il cambiamento climatico promosso da tempo da Fridays for future in tutta Italia ha visto piombare la guerra in Ucraina come ulteriore problematicità da affrontare, in sostanza il tema della pace si è intersecato con la necessità di trovare risorse energetiche alternative a quelle fossili, necessità ambientale ed oggi anche geopolitica. C’è nelle piazze la consapevolezza della delicatezza del momento. fra l’altre una nuova parola d’ordine si sta facendo avanti nel movimento, nelle piazze si è sentito il grido «Fermiamo il capitalismo fossile» legato al tema del conflitto in Ucraina: «Gli Stati si contendono risorse sempre più scarse» hanno detto i giovani nelle manifestazioni principali ricordando che il movimento è presente in tutti i continenti. «Non ci potrà essere pace né giustizia climatica, in nessuna parte del mondo, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili – dicono i promotori della mobilitazione – forniti da governi autoritari e dittature.