Transizione ecologica fra realtà e finzione. Se ne è discusso ieri a Udine con Paolo Cacciari e Eleonora Evi

Si è svolto ieri sera il previsto incontro sul tema della transizione ecologica presso il locale Birra Store di viale Vat a Udine. I relatori principali erano il giornalista ed attivista dei movimenti sociali ed ecologisti Paolo Cacciari e l’europarlamentare del gruppo Verdi/ALE Eleonora Evi. Sia in presenza che in remoto, molti i presenti, ed anche molti gli interventi e le domande su un tema dal quale dipende molto del futuro non solo del nostro paese, ma più in generale del pianeta. Non solo l’allarme sui pericoli  di inquinamento e cambiamenti climatici, ma anche un idea di cambiamento e alcune proposte sono state avanzate dai relatori. Si è discusso partendo dalla constatazione che il concetto di sostenibilità rischia di essere una partita persa in partenza se non si entra anche nella logica del cambiamento del modo di consumare. In sostanza se si lascia che a decidere e regolare il problema siano unicamente il mercato e le forze economiche non vi sarà nessuna transizione ecologica, ma solo un inseguimento senza fine della crescita del fabbisogno di nuova energia sul quale l’ambiente diventa vittima sacrificale. Critico Cacciari sulle politiche del ministro Cingolani (ribattezzato ironicamente cingol-Eni per le sue “attenzioni” nei confronti della società del cane a sei zampe). Da un ministro preposto alla tutela dell’ambiente ha sostanzialmente spiegato Cacciari ci si aspetterebbe che nella contesa tra salute eco-ambientale e denaro prevalesse la prima. Purtroppo dalle parole del ministro e dai suoi comportamenti sembra prevalere invece l’economia sull’ambiente. Cacciari ha più volte citato Papa Bergoglio che sul tema si è più volte espresso. Secondo Papa Francesco a in sostanza ricordato Cacciari, la crescita sostenibile diventa spesso un diversivo e un mezzo di giustificazione che assorbe valori del discorso ecologista all’interno della logica della finanza e della tecnocrazia, e la responsabilità sociale e ambientale delle imprese si riduce per lo più a una serie di azioni di marketing e di immagine. Estremamente interessante anche il contributo della Europarlamentare dei Verdi europei Eleonora Evi che è fra l’altro membro titolare della Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare, nonché membro sostituto della Commissione Industria, Energia e Ricerca. In Europa si occupa quindi di politiche legate alla crisi climatica, perdita della biodiversità, benessere animale, economia circolare, inquinamento atmosferico, OGM, pesticidi e sostanze pericolose. Ieri sera ha spiegato, anche in riferimento all’attuale dibattito sul nucleare, come sulle politiche ambientali l’Italia è particolarmente ondivaga. Da una parte lancia proclami sulla necessità di abbandonare le fonti fossili, dall’altra cede alle pressioni delle lobby del settore, facendoci tornare indietro di anni, in termini di prospettive e opportunità. E se la posizione sul nucleare appare sfumata si confida più nel parlamento che nella commissione europea, ha spigato, sulla quale pesano le posizioni di alcuni stati, ha in sostanza spiegato l’europarlamentare, a questo si aggiungono altre preoccupazioni, come il fatto che il Piano Energia e Clima conferisce un peso importante al gas nelle politiche energetiche dei prossimi anni. L’incontro è stato moderato da Luca Fantoni al quale si deve l’idea della “birreria sociale” come spazio di dibattito aperto e Emilia Accomando del Comitato Stop TTIP di Udine. Presenti, sia fisicamente che in remoto, molti ambientalisti ed una rappresentanza degli studenti medi delle scuole udinesi. Giovanissimi che hanno posto alcune domande ai relatori. In sostanza una iniziativa ricca di spunti anche se, come era ovvio, la complessità delle materie non consente di dare risposte su tutti i temi, ma degli indirizzi verso i quali muoversi.